Non cercare ciò che ti esalta: cerca la verità, l’autentica verità! – Omelia don Pietro Margini

Omelia XXII Domenica Tempo Ordinario. 

Lc 14, 1. 7-14

Non cercare ciò che ti esalta: cerca la verità, l’autentica verità!

Il Signore ci insegna l’umiltà e che sia la virtù di cui abbiamo più bisogno è evidente perché l’orgoglio, troppo spesso, domina in noi. La causa di tanti mali che sono nel mondo è proprio questa: l’orgoglio! Perché non sappiamo stare al nostro posto e vorremmo essere più in alto, più in alto davanti agli occhi di tutti, dimenticando che quello che c’è in noi di bene non è nostro: è un dono del Signore perché è da Lui che viene ogni grazia, ogni dono naturale e soprannaturale.

Dobbiamo allora riflettere su questa pagina del Vangelo per vedere quanto in noi prende posto l’orgoglio, quanto prende posto e la superbia e i sottoprodotti. Noi sappiamo che sono molti i sottoprodotti: dall’ambizione alla vanità, dalla pretesa irragionevole alla mancanza di bontà e di carità perché, secondo noi, non ci trattano come dovrebbero.

Il Signore ce l’ha detto: va’ ad occupare l’ultimo posto perché ti aspetta l’ultimo posto! Non è per una considerazione pia, no! Tu, se guardi a quello che hai fatto, se guardi ai tuoi peccati, devi scegliere l’ultimo posto. Certo, così nella vita di famiglia, così nella vita sociale. Non cercare ciò che ti esalta: cerca la verità, l’autentica verità e sapendo come sei davanti a Dio non pretendere altro. Lo sappiamo che le divisioni, che gli odi, che tante ingiustizie avvengono proprio per una mancanza essenziale d’umiltà. Sappiamo l’arrivismo che c’è per occupare i primi posti. Sappiamo che non s’intende da tanti l’autorità come un servizio ma piuttosto come un’esaltazione personale e si cerca il posto migliore anche quando non si è capaci, anche quando si reca danno alla società.

L’umiltà è proprio in quest’ordine: l’ordine di una percezione chiara, forte del proprio posto.

Quanti danni! Il Signore ci dice che dobbiamo fare il nostro dovere, fare il nostro dovere e non cercare altro. Quando offri un pranzo non invitare i tuoi amici, va’ a delle cose più grandi, pensa alla carità, pensa alla solidarietà con gli altri, pensa che è tuo dovere essere dispensatore dei beni che Dio ti ha dato. Pensa a questo! L’umiltà è proprio in quest’ordine: l’ordine di una percezione chiara, forte del proprio posto. Prendi il tuo posto, il posto che ti ha dato Dio e abbi solo paura di non trafficare bene i tuoi talenti. E più uno ha responsabilità, più deve tremare invece di esaltarsi; deve tremare perché più è il carico, più è il rendiconto che bisogna dare a nostro Signore.

Preghiamo allora per essere veramente come ci vuole il Signore e tutti noi, nel nostro piccolo, nell’ambiente in cui viviamo esercitiamo l’umiltà che deve partire da una persuasione del cuore, da un senso vivo del dono di Dio.

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