Omelia VII domenica dal tempo ordinario, don Benedetto Usai, 23 Febbraio 2020

Omelia VII Domenica del Tempo Ordinario, 23 Febbraio 2020

Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

C’è una misura nell’amore? L’amore ha una misura? Saremmo disposti ad azzardare una cifra?
No, non siamo capaci ne’ di misurarlo ne’ di quantificarlo, ma solo di donarlo. Il cuore di ogni uomo è attratto dall’Eterno, che è la misura più credibile dell’amore perché è la sua unica unità di misura. Il ‘ti amo’ non ammette limiti, prevede solo un tutto, che qualifica il valore di chi amiamo. La Croce di Gesù dice questo, il Padre nostro celeste dice questo, lo Spirito che ci abita dice questo. Il nostro prossimo chiede questo, i nostri nemici chiedono questo, noi stessi chiediamo questo.
‘Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio’. Si può amare come Dio? Gesù non teme di proporcelo, di annunciarlo, di proclamarlo, noi siamo restii a crederlo perché ci valutiamo poco. Troppo spesso ci basta pensare di essere sapienti, ci accontentiamo delle briciole per sentirci a posto, senza avviare nessun processo di conversione. Quando ad esempio ci troviamo di fronte a chi ci fa del male, parla male di noi, o ci denigra di nascosto? Se il Signore lo permette, è per spronarci a cercare in Lui la sua sapiente benevolenza, che posso offrire anche a chi mi fa del male solo se prima sono stato vinto dalla cura che ricevo.
Sí, possiamo amare come Dio, anzi, è la nostra vocazione. Gesù ci ha scelti non perché siamo bravi, ma per diventare suoi figli. Per essere Lui nel mondo, belli e attraenti come Lui, perché siamo Lui.

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