Non c’è peccato che non possa essere rimesso – Omelia don Pietro Margini

Omelia Mercoledì della settimana santa

Non c’è peccato che non possa essere rimesso

Is 50,4-9; Mt 26,14-25

Preparare la Pasqua. Noi la prepariamo nella purificazione del nostro cuore. Noi vogliamo che la Pasqua sia veramente una grande liberazione, un grande avvenimento. Ecco perché bisogna preparare la Pasqua. Bisogna incontrarsi con l’amore misericordioso di Gesù, con il suo amore tenero e forte. E questo lo possiamo fare nel sacramento della Confessione, perché il sacramento della Confessione è una mirabile invenzione dell’amore del Redentore.

Egli non solo ci vuole purificare, ci vuole assicurare la purificazione, ci vuole assicurare e donarci una grande certezza e una forte consolazione. Vuole che il sacramento della Confessione sia per noi una cosa che ci dà la vera gioia, la vera pace.

Amiamo la Confessione e la Confessione pasquale sia una vera conversione, una vera riconciliazione. Sia veramente un vero miracolo, il miracolo della sua Redenzione, il miracolo della sua benedizione. Con coraggio, con fede, con impegno.

Oh, quanto dobbiamo essere grati a Gesù di averci dato questo sacramento! Quanto dobbiamo essere veramente uniti a lui, in una mirabile sequenza di amore e di fede! Quanto dobbiamo essere riconoscenti che lui ci doni la sua grazia, quella grazia che gli è costata il sangue, quella grazia che gli è costata tutto un supplizio! Il Signore ce la dona e non c’è peccato che non possa essere rimesso.

Guardiamo allora le nostre confessioni: se sono un capolavoro anche per noi di amore, se sono una apertura totale alla grazia, un’umiliazione che ci redime, un’umiliazione che ci dà forza, un’umiliazione che veramente ci dà la proporzione, la vera proporzione delle cose.

Amiamo la Confessione e la Confessione pasquale sia una vera conversione, una vera riconciliazione; sia veramente un vero miracolo, il miracolo della sua Redenzione, il miracolo della sua benedizione. Con coraggio, con fede, con impegno.

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