Omelia V Domenica di Pasqua 2019 don Benedetto Usai

Omelia V domenica di Pasqua anno C

O Dio, che nel Cristo tuo Figlio rinnovi gli uomini e le cose, fa’ che accogliamo come statuto della nostra vita il comandamento della carità, per amare te e i fratelli come tu ci ami, e così manifestare al mondo la forza rinnovatrice del tuo Spirito.

‘Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede’.

È sufficiente questa descrizione, tanto semplice quanto essenziale, per intuire quanto fosse radicata in ciascuno la fede nel Signore Risorto. Gesù vive ed opera con la sua Chiesa, le fa attraversare la storia con la sua guida sapiente ed è sempre Lui che cambia il cuore, soprattutto di chi ha rinunciato a credere. Fermiamoci e rileggiamo nella fede tutta la nostra storia, diamoci questo témpo, lasciamo che il Signore ci prenda sottobraccio e ci mostri di nuovo in quali e quante occasioni si è unito a noi e ha tradotto per noi la benevolenza del Padre.

‘Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio’.

Ogni volta che ci siamo riuniti per lodare e ringraziare il Signore; ogni volta che una sola parola gentile ha sciolto nodi intricati; ogni volta che anche senza che noi lo sapessimo, pre mezzo nostro ha toccato il cuore di era nella prova. Cos’altro Gesù ha fatto per mezzo nostro? Questa è la nostra vocazione, che è la sua che continua in noi, e si compie ogni qual volta ‘asciugherà ogni lacrima dai loro occhi me non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate’.

‘Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri’.

Non esiste utopia dove Gesù è presente, perché se è vero che siamo diversi e ci sembra di essere incompatibili, vuoi che Lui non ci possa unire? La comunione come statuto di vita, non può essere solo un bel proposito, ma solo il frutto di una comunione vera, effettiva e reale con il Signore Gesù. Che cosa ho io più degli altri che non sia stato già perdonato? La coscienza del nostro essere dono passa attraverso la purificazione e la gioia della sua Misericordia, che ci rende nuovi perché finalmente vinti: permettiamo infatti a Lui di vivere in noi.

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