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Il segno di don Pietro

IL SEGNO DI DON PIETRO 

di Kevin Fontana

Ottocento persone raccolte in preghiera. Rimane questa immagine, che in parte può riassumere il carisma e il testamento di quest’uomo del passato, ma evidentemente sempre più del presente. Fondatore del Movimento Familiaris Consortio, curato di Correggio e, in seguito, parroco di Sant’Ilario d’Enza, don Pietro Margini è rimasto nel cuore di molte persone. 

La giornata dedicata alla memoria della sua nascita al cielo, 8 gennaio, quest’anno ha ricordato il 30-simo anniversario. La ricorrenza è stata celebrata a Sant’Ilario d’Enza nella parrocchia di Sant’Eulalia e nelle parrocchie affidate alla cura pastorale di sacerdoti della CSFC: parrocchia dei Santi Pietro e Paolo (Roma – diocesi di Porto Santa Rufina), parroco don Paolo Ferrari e nella parrocchia di Manakara, parroco don Luca Fornaciari missionario insieme a don Simone Franceschini in Madagascar dove proprio in questi giorni si sta anche svolgendo un  pellegrinaggio di un gruppo della diocesi di Reggio Emilia. 

L’ 8 Gennaio a Sant’Ilario d’Enza è iniziato con il Santo Rosario sulla tomba dalle 11 alle 14, cui hanno preso parte giovani, famiglie e comunità di famiglie. In questo spazio di raccoglimento e preghiera comincia il ricordo e la riflessione sulla figura di don Pietro. Esperienza particolarmente esplicativa di questo momento è stato il rosario delle scuole, elementari, medie e superiori, che, anche se in momenti diversi, non hanno rinunciato a pregare per don Pietro. 

“Abbiamo pregato per la sua beatificazione, è stato bello e coinvolgente vedere tutti i ragazzi del liceo San Gregorio uniti in preghiera insieme ai professori, un momento di intimità e raccoglimento”. (Manghi Christian, studente del 4°anno) 

Per l’occasione è stato inaugurato il riallestimento dello Spazio don Pietro Margini, una mostra organizzata in stanze, che ne rievoca i valori e la storia attraverso oggetti del suo quotidiano, citazioni e materiali di riflessione. Anche qui famiglie, giovani e sacerdoti hanno dedicato un momento della loro giornata a meditare sulla biografia del fondatore del Movimento. 

È stata una visita molto utile, in una giornata come questa mi è servita a conoscerlo meglio, a dare maggiore importanza al nostro modo di stare in mezzo agli altri, saper coinvolgere e far sentire importanti tutti, come faceva lui. Ciò che più mi è rimasto impresso, grazie anche alle testimonianze, è stato il valore che Don Pietro dava all’ascolto, come gesto di umanità e bontà. Tutto questo mi ha portata a dare uno sguardo più ampio alle mie amicizie e alle mie relazioni”. (Bertani Giuditta) 

Come già accennato la giornata è culminata con la messa. Momento di comunione, momento in cui la preghiera di una comunità di fedeli si erge sopra alla quotidianità, per celebrare il retaggio di don Pietro e tutto quello che nella sua vita ha influenzato e ispirato tante persone. 

“Facendo servizio d’ordine mi sono reso conto di quante persone si fossero riunite pensando a lui. Mi stupisce sempre la presa enorme che ha avuto don Pietro su tutti. Penso sia giusto dedicare una giornata a riflettere sulla sua vita e ringraziare per tutto quello che ci ha donato.” (Picchi Giorgio) 

Dopo la messa e dopo i festosi saluti di rito, le famiglie si sono incontrate nelle case di Sant’Ilario e Reggio Emilia ospitandosi a piccoli gruppi a vicenda e vivendo un momento di festa; condividendo opinioni e idee, racconti e stralci di passato, per vivere ancora una volta quello che don Pietro definiva amicizia. 

“Si può definire una cena in amicizia. Essendo appena usciti da messa è facile che il discorso cada su quello che ha fatto, come parroco e come fondatore del Movimento, parlando e ripensando a come si vive in una Comunità di famiglie.” (Una delle famiglie ospitanti) 

Quello che infine rimane e che deve rimanere davvero dopo questa esperienza, che si ripete ogni anno, non sono le chiacchiere o le decine del rosario in amicizia, il sapore di ospitalità o il canto finale della messa, i saluti bonari o le scarpe consumate di don Pietro, ma un profondo senso di gratitudine e riconoscenza per tutto il bello che ci circonda ogni giorno e tutto quello che senza di lui non sarebbe stato possibile.

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