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News dal Madagascar!

Ecco le prime news dal Madagascar che i nostri amici don Simone e don Luca hanno raggiunto per iniziare la loro missione da appena due settimane. Abbiamo ricevuto diverse foto dei primi momenti del loro arrivo che testimoniano la calorosa accoglienza che li attendeva. Abbiamo nel frattempo rivolto a don Simone alcune domande per conoscere quali sono state le sue prime impressioni  e per fare sentire loro, da subito, la nostra vicinanza e alimentare il nostro spirito di condivisione di questa meravigliosa avventura.

 Da pochi giorni siete partiti: quali attese hai per la missione? Cosa ti aspetti? Chi hai trovato in Madagascar?

La realtà che vediamo si mostra diversa da quella che avevo immaginato, spero, attraverso le foto che invieremo e pubblichiamo su Instagram che possiamo fare intuire anche a voi qualcosa. Mi aspetto di poter parlare della fede con una semplicità e comprensione che non si trova più in Occidente. Lì hai sempre l’impressione che non si possa dare per vero il Vangelo, che per essere obiettivi si debba lasciare fuori la fede da ogni discorso. Mi aspetto una vita più salda nella fede perché più legata alla natura e alla concretezza dell’esistenza. Qui stiamo incontrando missionari e volontari reggiani che formano una sola famiglia nella varietà dei loro doni e carismi. L’accoglienza loro e quella dei Servi della Chiesa e dei fratelli e sorelle delle Case della Carità è stata molto calorosa.

 C’è un santo missionario cha hai particolarmente nel cuore?

San Francesco Saverio e San Giovanni Paolo II (che possiamo considerare tale).

 Cosa contiene la valigia del missionario? Cosa hai portato con te?

Vestiti, strumenti di comunicazione e per la lettura (computer, telefono ecc) che sostituiscono quasi completamente i libri, medicinali, qualche semente, colori e fogli che magari avrò tempo di utilizzare.

 Hai scelto di fare parte della comunità sacerdotale Familiaris Consortio, la vita comunitaria è parte fondamentale della tua vocazione. Come fare per vivere una vera vita comunitaria a distanza?

Ci verranno in aiuto gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione: internet e telefonia. Siamo praticamente sempre connessi, le distanze sono quasi annullate. Tuttavia penso che la vicinanza vada coltivata nella condivisione e nell’interesse reciproco per quello che matura nella nostra vita di fede, altrimenti sarebbe solo informazione.

 Noi vostri amici seguiamo con grande trepidazione i primi passi del vostro viaggio: accettiamo consigli per starvi vicino.
 Sono colpito come qui tutto sia prezioso e nulla vada sprecato. Ci potreste stare vicini innanzitutto scrivendoci, poi attraverso la condivisione dei beni (non per noi ma per questi fratelli) e poi magari con la condivisione della missione stessa (è presto per dirlo ma spero un giorno di vedere famiglie missionarie a vita).

Missione condivisa: Reggio Emilia da 50 anni in Madagascar

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