Quaresima 2023 – Appuntamento settimanale con don Luca Fornaciari

Don Luca Fornaciari, missionario in Madagascar, offre un percorso quaresimale di riflessioni sul Vangelo e ci aggiorna sulla missione a Manakara. Nel volantino allegato trovate date e orari degli appuntamenti settimanali (che si terranno sulla piattaforma Zoom). Leggiamo le sue parole raccolte in una lettera che ci trasmise qualche mese fa

DIARIO DAL MADAGASCAR VII puntata

18 febbraio 2023 – Santa Bernadette

Cari amici, già da tempo volevo scrivervi per raccontarvi delle novità degli ultimi mesi, ce ne sono davvero tante, alcune dolorose, altre belle e entusiasmanti. Per più di un anno abbiamo avuto la compagnia di due volontarie, l’Annamaria e la Camilla, e siamo stati visitati da parecchi amici e parenti, non ci siamo certo annoiati nell’aver avuto la fortuna di accogliere tanti che ci hanno aiutato, servito e incoraggiato. È stato un tempo pieno in cui ci siamo sentiti visitati e accompagnati nella nostra missione… ora, purtroppo, siamo tornati ad essere da soli e probabilmente lo saremo ancora a lungo, speriamo che qualche giovane o qualche famiglia maturi la scelta missionaria e comunitaria.

L’episodio più doloroso e intenso, come credo avrete già sentito, è stato il decesso a causa di un incidente di sei amici il 27 dicembre scorso. Il dottor Martin con sua moglie Nivo, padre Didier, assieme a tre suore della Congregazione delle Case della Carità (suor Justine, suor Odette e suor Marie Louise) sono stati vittime di un brutto incidente qui nel nostro distretto dopo un pellegrinaggio a Vohipeno. Io quel giorno mi trovavo in campagna con dei giovani della parrocchia quando ho cominciato a ricevere delle chiamate in confusione. Appena ho realizzato che qualcosa di molto grave era capitato, mi sono fiondato nuovamente in città, e così ho potuto constatare ciò che non avrei immaginato nemmeno in un incubo: le salme di cinque amici e collaboratori distese su un pavimento, in pasto ad una folla di curiosi. Dopodiché tutto è stato fatto con rispetto e abbiamo celebrato i riti funebri sia a Manakara, che a Ampasimanjeva che a Fianarantsoa. Da quando sono qui in Madagascar ho sopportato già diverse tragedie, la morte di alcuni collaboratori stretti della parrocchia, il decesso di Luciano Lanzoni per Covid, oltre che di don Pietro Ganapini e suor Giacinta per anzianità… a causa di questo susseguirsi di lutti rischio una sorta di assuefazione a questi drammi e di girare pagina un po’ troppo in fretta. Queste persone care e amiche meritano la nostra riconoscenza e il nostro ricordo costante. Ho voluto molto bene ad alcuni di loro. Fortunatamente, questa volta non ero da solo, ma erano con me don Simone e Enrica e i volontari con cui abbiamo condiviso quei momenti e ci siamo sostenuti vicendevolmente.

Lo scorso novembre abbiamo festeggiato i 5 anni dal nostro arrivo in Madagascar e mi rendo conto di quante idee e progetti siano al centro del nostro lavoro qui. Questi anni già trascorsi ci hanno permesso di comprendere quali possono essere le necessità più impellenti del nostro popolo; seppur ogni giorno si scopra qualcosa di nuovo e inaspettato, però mi pare di riuscire ad interpretare alcuni passaggi culturali e religiosi della mia gente. Ricordo che il vescovo Camisasca mi incontrò poco tempo dopo averci proposto di partire per il Madagascar, e mi disse più o meno così: “la missione non può essere considerata solo una parentesi che ti offre un bagaglio esperienziale, ma una dimensione sapienziale che diventa propria della tua vita e quindi imprescindibile per ciò che farai per sempre”… ed effettivamente è così. Se inizialmente ho fatto fatica ad inserirmi in questo mondo e emotivamente desideravo di essere richiamato a casa, poi l’intrecciarsi delle relazioni, i frutti dei progetti, l’incontro con Cristo secondo modalità nuove mi ha affascinato, e fatico a immaginare di essere in un posto diverso da questo, per cui desidero continuare la mia missione ancora a lungo.

Mi disse ancora Mons. Camisasca: “I primi cinque anni dovrai guardare! Limitati a osservare e a studiare, poi nei successivi cinque anni potrai agire e fare pastoralmente ciò che riterrai importante”. In realtà qualcosa in questi primi cinque anni ho tentato di fare, soprattutto in parrocchia, con la creazione dell‘oratorio, dei gruppi giovani, della visita alle famiglie in città e in campagna… in effetti ho cominciato ultimamente un progetto molto interessante che diventa ogni giorno più coinvolgente. Già dall’anno scorso, col sostegno del Movimento Familiaris Consortio e con l’aiuto del Centro Missionario Diocesano di Reggio, è cominciato il “Progetto universitari”. L’anno scorso abbiamo inviato all’Università di Antsirabe 8 ragazzi del nostro distretto, a cui se ne sono aggiunti altri 20 quest’anno, provenienti da tutta la diocesi, grazie alla generosità di molti benefattori che si sono fatti carico delle spese per permettere a questi giovani ci formarsi in due delle Università migliori del Madagascar, ad Antsirabe appunto, una città poco più a sud della capitale. Fin da subito ci siamo accorti che l’istruzione, la formazione, è forse la necessità più urgente per i nostri giovani. Se dovessi rispondere alla domanda secca: “Secondo te di cosa c’è più bisogno?” probabilmente risponderei di cultura! Occorre studiare, conoscere, emanciparsi, formarsi accademicamente, umanamente e cristianamente per contribuire a cambiare in bene le cose. Se la Chiesa si limita a fare assistenzialismo e non formazione si rischia di mettere delle toppe ai problemi che non si risolveranno mai; se invece, offriamo ai nostri bambini e ai nostri giovani un modello di sviluppo integrale, allora potremo tentare di fare davvero la differenza! Così è già il secondo anno che oltre a sostenere le spese per gli studi di questi giovani, passo alcune settimane all’anno ospite dell’Università Cattolica San Giuseppe, incontrando i giovani e insegnando due corsi nella facoltà di Lingue e Culture.

Poi, da qualche mese, su richiesta del vescovo Gaetano sta cominciando un progetto nuovo e piuttosto ambizioso: la realizzazione di una nuova Università qui nella nostra Diocesi. Molti vescovi in Africa e in Asia stanno cercando di compiere qualcosa di simile nelle loro diocesi e la nostra regione è una delle più coinvolte per questa nuova proposta, in quanto su tutta la costa sud-est dell’isola del Madagascar non esiste nulla del genere; lo stato è purtroppo molto carente. Fin da subito è stata individuata la città di Farafangana come sede dell’Università; seppur più piccola, meno evoluta e più povera di Manakara, è il centro della Diocesi e ha alcune strutture imponenti e inutilizzate che possono fungere da base per uno sviluppo ulteriore. Ci è sembrata quindi una scelta opportuna, che segnerà un’occasione di sviluppo importante per l’intera Diocesi e per tutta questa porzione di paese così popolata. Con la visita di don Pietro e don Gigi nel mese di Novembre, ci siamo convinti dell’importanza del progetto e abbiamo accolto la proposta del vescovo Gaetano che io coordinassi il lavoro di incontro di una equipe di dieci religiosi e laici; una commissione che si incontra per riflettere e tentare di realizzare il progetto. Ci stiamo già incontrando da tempo, abbiamo compiuto alcune visite ad alcune Università esistenti in città lontane, stiamo confrontando alcuni preventivi e progetti di massima che arrivano sia dal Madagascar che dall’Italia. È un lavoro che mi piace molto, speriamo che si possa realizzare il desiderio di ognuno di noi qui: contribuire in modo decisivo all’evoluzione e al progresso di questo nostro popolo a cui vogliamo molto bene. In questi giorni stiamo compiendo i sondaggi in tutti i licei di due regioni: Atsimo Atsinanana e Fitovinany, da Vangaindrano a sud fino a Ampasimanjeva a nord per capire quali facoltà sono più richieste, oltre che raccogliere suggerimenti e proposte da genitori e insegnanti. Sono piuttosto soddisfatto, in questa commissione ci sono persone buone e capaci che mi fanno ben sperare e mi stanno facendo riacquistare la speranza che il popolo malgascio abbia davvero possibilità di salvarsi con le proprie forze. Oltre all’impianto accademico, che dovrà comunque essere approvato sia dallo stato che dalla Conferenza Episcopale, ciò che farà la differenza sarà la formazione che proporremmo, la proposta spirituale che sosterrà gli studenti. Oltre che il lavoro massiccio per le approvazioni, per trovare i finanziamenti, per cercare alleanze e collaborazioni, ci sarà quello ancora più importante di creare una proposta spirituale per i nostri giovani, un cammino per i fidanzati, una formazione a tutti i livelli! Giustamente il vescovo ci esorta a non pensare solo alle strutture e alla burocrazia, ma in questa fase iniziale occorre fare una proposta formativa convincente che ci qualifichi e che possa essere approvata da Roma. Si aprono orizzonti davvero molto vasti. Sono molto grato a Dio, perché dopo appena alcuni anni, ci sorprende con queste opportunità e ci permette di realizzare qualcosa di importante per vivere il nostro carisma e sostenere la nostra vocazione.

In questi giorni anche don Simone sta iniziando poi due progetti nuovi: il primo è la formazione agricola alla Ferme per 10 famiglie povere, che faranno subito l’alfabetizzazione, per poi apprendere insegnamenti e ricevere gli strumenti per sviluppare un’indipendenza economica. L’obiettivo è anche che possano divenire modelli per coloro che li circondano nei loro villaggi di provenienza. Il secondo è il progetto “Cantine” per offrire ai bambini più poveri del quartiere, quasi esclusivamente abbandonati o orfani di almeno uno dei genitori, la possibilità di avere due pasti al giorno e di fare un po’ di doposcuola e di catechismo. Credo che entrambi noi sacerdoti abbiamo individuato nell’istruzione e nella formazione la chiave per lo sviluppo. Nonostante i problemi di salute, vedo don Simone molto energico nel portare avanti questi due progetti che reputo molto interessanti. Ripeto, speriamo che qualcuno possa venire in modo stabile ad aiutarci a realizzare tutto! Abbiamo bisogno delle vostre preghiere, abbiamo bisogno di sentire vicino la nostra famiglia, i nostri amici, la nostra Diocesi e il nostro Movimento! A volte è molto difficile sentirsi parte di un cammino più ampio e rischiamo di concentrarci solo sulle questioni concrete di qui. Pregate per noi, chiamateci, scriveteci, ne abbiamo bisogno.. oltre che, eventualmente, pensare con i propri amici e la propria comunità una piccola raccolta durante il tempo di Quaresima e di Pasqua per sostenere questi progetti.

Vi chiedo anche una preghiera speciale. Martedì sera è previsto l’arrivo di un ciclone molto forte, qui sulla costa est del Madagascar. È difficile ad oggi quantificarne la forza devastante e comprenderne la traiettoria. Sappiamo solo che si chiama Freddy e che cercherà di emulare i cicloni distruttivi dell’anno scorso… siamo veramente preoccupati e stanchi… basta!! La gente sembra tranquilla, quasi rassegnata, io sono evidentemente quello più agitato.. preghiamo e offriamo un tempo di silenzio e di digiuno perché Dio possa mitigare la furia di Freddy e non faccia ripiombare la gente nella miseria e nella fame come l’anno scorso.

In più volevo farvi un invito: grazie ad un’idea di alcune famiglie di Novellara tutti i giovedi sera di Quaresima, il 23 febbraio, il 2, 9, 16, 23 e 30 marzo, dalle 20:15, ci sarà un collegamento con me dal Madagascar, per un commento sul vangelo domenicale, uno sguardo alle letture in un’interpretazione missionaria. Ci sono già tanti altri che faranno iniziative del genere, Monsignor Giacomo e altri ben più qualificati e capaci di me.. per cui non voglio sovrappormi a loro; io cercherò di mantenere uno sguardo missionario, utilizzando la Parola di Dio per offrire alcuni spunti partendo dalla nostra esperienza qui nel sud del mondo. Giovedì sera vi aspetto, ma solo se saremo sopravvissuti al ciclone e se troverò un collegamento internet (l’anno scorso dopo il ciclone abbiamo avuto più di una settimana di buio). Gli incontri, aperti a tutti, saranno introdotti da una mia riflessione e lasceremo il tempo per domande e condivisioni di chi vorrà intervenire. Il link online su Zoom che potete copiare e incollare e non cambierà: https://us02web.zoom.us/j/84419111126

Vi saluto tutti, grazie per aver avuto la pazienza di leggere la mia lettera. Ricordatevi di pregare per noi e noi lo faremo per voi. Credo che tornerò a casa a fine agosto e resterò per il mese di settembre per cui riuscirò ad incontrare molti di voi.

Il Signore ci benedica e ci custodisca.

don Luca

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