Giubileo 2025: mille e uno modi per viverlo! – don Matteo Tolomelli

Parole del Giubileo: professione di fede

Le “parole del Giubileo” è stato il percorso che ci ha introdotto in questo Anno Santo. Oggi approfondiamo la necessità di “professare la fede”. È bello poterlo fare in comunità, perché la professione è personale. Quindi significa che fa appello alla libertà del singolo credente, con la dimensione comunitaria della Chiesa. Ecco che la comunità di amicizia è il luogo ideale in cui la professione di fede passa dal cuore alla bocca e viceversa, proprio come si legge nella Lettera ai Romani: «Con il cuore, infatti, si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza», Rom 10,10. San Paolo, poi, continua: «Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso». Notiamo come aver fede impedisca la delusione, proprio come in un altro passo, preso a manifesto giubilare, leggiamo «la speranza non delude» Rom 5,5.

Conviene riflettere un momento sul rapporto speranza e fede, che con la carità costituiscono le tre virtù teologali. Si tratta di parole “trappola”, che ciascuno di noi vagamente conosce, ma nel momento in cui le vogliamo definire meglio, fatichiamo. Si tratta di passare da averne un’opinione, ad averne un pensiero, addirittura il “pensiero di Cristo” riservato ai credenti. Che cos’è la speranza? La speranza è memoria di un bene accolto. Se l’ottimismo si basa sulla volontà, la speranza sulla memoria (cfr. S. Petrosino). Attenzione, però: senza la pazienza la speranza sfuma. Senza la pazienza quel bene di cui abbiamo memoria diventa nostalgia. Non è un caso che una recente canzone parli di “Balorda nostalgia” oppure che molti dei profili Whatsapp oggi immortalino una foto della prima fanciullezza. Perché? Perché oltre a ricevere il bene occorre attenderlo, perché fede e speranza devono essere operative nella carità. In altre parole, oltre alla benedizione di un bene ricevuto occorre avere fede che questo non è solo del passato, ma proprio perché passato entra “nei granai del cielo” per sempre. Ecco che la Speranza fa da staffetta con la Fede verso la Carità piena del paradiso.

don Matteo Tolomelli

Condividi: