Omelia di don Tommaso Catellani – trigesimo di Angelo Catellani

Trigesimo Angelo Catellani – III settimana di Quaresima, Anno C

Quando ci lascia una persona cara, inevitabilmente si deve parlare di eredità. Specialmente quando è un papà che sale al Cielo, l’eredità più importante e che più pesa nel cuore dei figli è quella spirituale. È ciò di cui parlano anche le letture di oggi. Mosè incoraggia Israele ad ascoltare e a mettere in pratica le leggi del Signore, ma soprattutto ad insegnarle ai propri figli e ai figli dei figli. Gesù, quasi parafrasando le parole di Mosè, dice ai suoi discepoli che chi osserva e insegna la Legge di Dio sarà considerato grande nel Regno dei cieli.

La Legge di Dio è la più grande eredità che possiamo lasciare ai nostri figli. È il più grande tesoro che possiamo ricevere, custodire e donare. Mosè dice che essa è la nostra saggezza e la nostra intelligenza davanti a tutti i popoli. E Gesù compendia tutta la legge in un comandamento nuovo: “Come io ho amato voi, così amatevi gli uni gli altri”. La Legge di Dio consiste nell’amare come Gesù. Il grande dono che riceviamo e dobbiamo custodire è la consegna che Gesù fa di sé stesso ad ogni uomo. L’eredità più grande che possiamo chiedere e donare è la Croce di Cristo.

Guardando al Crocefisso ciò che ci inonda il cuore sono sentimenti di gratitudine e responsabilità. Gratitudine per il dono d’amore che da 2000 anni viene trasmesso di padre in figlio e continua anche nelle nostre vite. Responsabilità, perché chi viene toccato da questo amore sa che per la fragilità umana può presto rovinarsi. È un amore da custodire e alimentare, e soprattutto da trasmettere, insegnare e donare con grande generosità.

Continuando il cammino quaresimale, chiediamo al Signore di poter fare tesoro dell’eredità ricevuta e ci impegniamo con coraggio e forza per custodirlo e trasmetterlo, per diventare anche noi padri saggi e premurosi, capaci di lasciare ai propri figli un’eredità abbondante come quella che abbiamo già ricevuto.

Prossimi Appuntamenti


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