Guardare al futuro con serenità – Omelia don Pietro Margini

Omelia Maria Santissima Madre di Dio – solennità

Guardare al futuro con serenità

Nm 6, 22-27; Gal 4, 4-7; Lc 2, 16-21

Dobbiamo benedire il Signore, cominciando il nuovo anno nel nome della Beata Vergine, onorandola e invocandola nella sua più alta prerogativa, di essere Madre di Dio. La maternità divina della Madonna è per noi un onore ed è per noi una sicurezza. E’ un onore, perché vi è una creatura della nostra umanità che ha questo rapporto unico con Dio, singolare, ineffabile, meraviglioso. Ed è una sicurezza, perché la Madre di Dio è ancora Madre nostra e se nostra Madre è così potente davanti a Dio. Quanto possiamo ottenere! Come dobbiamo guardare con serenità al nostro futuro! La confidenza nell’intercessione della Madonna fa parte di una logica cristiana, che è tutt’altro che il sentimentalismo, è una logica infatti perché, quando il Signore ci ha donato Maria, ha voluto che tutto passasse per le mani di Maria. Ci ha dato Maria e, attraverso il suo consenso, ci ha dato Gesù. In Gesù si incentra tutta la salvezza: è lui che redime l’uomo, che restaura l’uomo in tutti i suoi valori, in tutte le sue posizioni, in tutto.

Sia perciò l’inizio di questo anno prima di tutto un motivo di fede, che ci spinge all’invocazione, un motivo di fede che riflettiamo bene. Questo tempo, che il Signore ci dona, ce lo dona nella salvezza e ce lo dona per la salvezza, cioè il nostro tempo, il tempo dei cristiani, è tempo di grazia. Nessun istante del nostro tempo è senza grazia, perché il Signore ce l’ha meritata sovrabbondante, ed è un tempo per la salvezza, perché in ogni istante del nostro tempo noi possiamo fare qualche cosa di bene per l’eternità, ogni istante di tempo può essere trasformato da noi in un merito per tutti i secoli, in un merito prezioso che non perderemo mai. Perciò noi dobbiamo accogliere il tempo, così, come dono di Dio per la nostra santificazione.

E’ ancora un motivo di amore, che ci deve muovere nel cominciare bene, nel proseguire bene. Noi sappiamo che la nostra posizione non è solo di salvati, ma anche di coloro che sono incaricati di salvare e hanno ricevuto questo incarico nel Battesimo, lo hanno confermato nella Cresima. Ogni volta che si riceve la Parola di Dio, si riceve una nuova spinta. Noi dobbiamo collaborare all’opera della redenzione e questa è un’opera di amore e questa è un’opera di carità.

Quanto possiamo ottenere! Come dobbiamo guardare con serenità al nostro futuro! La confidenza nell’intercessione della Madonna fa parte di una logica cristiana, che è tutt’altro che il sentimentalismo, è una logica infatti perché, quando il Signore ci ha donato Maria, ha voluto che tutto passasse per le mani di Maria.

Oggi, per volontà del Papa, si fa una giornata della pace. Ecco, la pace vera è la pace che discende da Cristo e noi cristiani allora siamo i più adatti per la pace, siamo coloro che devono veramente intercedere e lavorare, perché nel mondo venga questa pace, che non è solo la pace delle armi, ma è la pace delle famiglie, la pace delle coscienze, la pace che ogni uomo deve avere in se stesso.

Perciò proponiamoci questa nostra generosa, piena collaborazione. Che sia questo inizio del nuovo anno l’inizio ricco di volontà di bene, volontà di bene per noi, volontà di bene per tutti, sempre così confidati nell’ausilio della Madonna. Restiamo perciò impegnati, impegnati proprio ricordando con quale prezioso sangue siamo stati riscattati dal male.

Oggi ricordiamo come Gesù, otto giorni dopo la nascita, ha sparso il primo suo sangue, lo ha sparso perché gli uomini abbiamo una dignità, una grandezza, un’eternità. Richiamiamoci sempre questi motivi profondi di fede e in questo poniamo il nostro augurio a tutti.

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