Come rispondere a Gesù – Omelia don Pietro Margini

Santo Stefano, primo martire – festa

Come rispondere a Gesù

At 6, 8-10; 7, 54-60; Mt 10, 17-22.

La festa di santo Stefano, subito dopo il Natale, è molto indicativa: ci indica come si risponde a Gesù, come si risponde alla sua carità, al suo dono.

Santo Stefano è un esempio di umiltà, è un esempio di preghiera, è un esempio di fortezza: di umiltà, come lo si vede bene in tutta la disputa che fa coi suoi nemici. Umile, si riferisce a Gesù e confida nella potenza e nell’ azione di Gesù. Esempio di preghiera, è come assorbito nella preghiera, nella contemplazione: “Vedo i cieli aperti e Gesù che sta alla destra del Padre”. Esempio di fortezza, sa testimoniare Gesù fino al sangue.

Dobbiamo imparare da lui, dobbiamo meditare su quanto lui ha fatto, per essere anche noi umili e mettere tutta la nostra confidenza in Gesù, nostro fratello, che si è fatto piccolo bambino per darci estrema fiducia. Dobbiamo imparare la preghiera come la sorgente di tutte le nostre energie. È proprio nella preghiera la nostra comunione con il Signore, una comunione che porta i più forti esempi; la preghiera deve essere come il nostro respiro. Infine dobbiamo imparare la fortezza, perché è testimonianza, è risposta, è gioia di risposta. Il cristiano deve essere forte, perché la vita presenta sempre molte difficoltà e la professione schietta, chiara, completa della nostra fede domanda coraggio.

Dobbiamo imparare da lui, dobbiamo meditare su quanto lui ha fatto, per essere anche noi umili e mettere tutta la nostra confidenza in Gesù, nostro fratello, che si è fatto piccolo bambino per darci estrema fiducia. Dobbiamo imparare la preghiera come la sorgente di tutte le nostre energie. È proprio nella preghiera la nostra comunione con il Signore, una comunione che porta i più forti esempi; la preghiera deve essere come il nostro respiro. Infine dobbiamo imparare la fortezza, perché è testimonianza, è risposta, è gioia di risposta

Non ci dobbiamo mai smarrire, né di fronte ai nostri nemici interni, le nostre tentazioni, né di fronte ai nemici della fede esteriori, perché dobbiamo sentire come in noi abita lo Spirito Santo, uno Spirito di amore meraviglioso, uno Spirito che trasforma la nostra povertà in ricchezza per il Regno di Dio. Dobbiamo essere forti per superare le nostre tentazioni, tentazioni di debolezza e di compromesso, tentazioni facili di fuga dalle responsabilità, di fuga dagli impegni, di fuga per la comodità, di fuga per l’orgoglio. Dobbiamo essere dei veri testimoni. Un cristiano d ev’essere un martire, sempre. Non ci sono delle categorie, tutti devono essere testimoni, tutti.

Non si è cristiani se non si è testimoni, non si è cristiani se non si vive in questa testimonianza. Santo Stefano sia vicino a noi e ci suggerisca il tracciato della nostra vita, ci suggerisca come dobbiamo amare il Signore, come dobbiamo servirlo, come dobbiamo restare sempre in comunione con Lui.

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