“La forza, la bellezza e la gioia del Suo Amore” – Omelia di Don Pietro Adani
Parrocchia di Regina Pacis – 29/03/2025 – Domenica in laetare
Che bello fare memoria oggi di Cristian nella domenica in laetare.
“Mi accorgo in questi ultimi mesi di quanto solo con la mia presenza posso profondamente scuotere le coscienze. Dio mi chiama a testimoniare la forza, la bellezza e la gioia del Suo Amore”.
Lasciamoci scuotere dentro in profondità e sapremo fare schiudere una gioia nuova nella nostra vita.
Forza
Bellezza
Gioia
Il vangelo di oggi
La Forza del Padre: sa attendere, sa vedere da lontano, sa vivere in casa con un figlio che lo considera padrone e non padre, varca le soglie per anticipare l’amore (figlio minore) per mendicare l’amore al figlio e fratello maggiore
La bellezza: anello, calzari, festa, cibo, balli. Ma soprattutto la bellezza è il cuore del Padre, la bellezza di braccia che abbracciano, di mani che stringono di baci che scaldano.
Gioia: è sapersi ritrovare, ritornare, perdonare, rivestire
Non è non cadere ma sentirsi rialzare.
“Durante quest’anno ho messo Dio davanti ai miei egoismi rivolgendomi a Lui quando mi sono trovato a vedere persone, bambini, situazioni senza alcun senso logico umano e senza sentimento umano. Mi sento di poter ringraziare Dio per ogni viaggio a Milano perché serve a ricaricarmi di fiducia. È nella periferia, nei luoghi del senza senso logico, che trovo la forza. Immedesimandomi nelle tante famiglie che incontro, riesco a vedere con maggiore semplicità il disegno di Dio per ognuno di noi. Il coraggio di tanti bambini e la loro facile ironia nonostante siano perfettamente consapevoli di quello che sta accadendo non può che riempirmi il cuore di una gioia autentica che porta a relativizzare quello che vivo a casa e ad affrontare senza troppo timore la prova che, quotidianamente, la vita mi chiede. Se è vero che l’Amore chiede questo allora non posso che gioirne.”
Immedesimandomi: la vita dell’altro è cosa mia, mio interesse, mia gioia, mia preoccupazione è Cristo che vive cos’ con me. San Paolo ai galati
2, 20 “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.”
È l’esercizio spirituale che nella preghiera nella meditazione posso sotto la guida dello spirito santo sentire il respiro il cuore di Cristo i suoi sentimenti e imparare lasciarmi ricreare, rinascere a vita nuova nello spirito santo.
Immedesimandomi, uscendo da se interiormente riusciamo a vedere la nostra vita, la chiamata di Dio sulla nostra vita. La preghiera del cuore, la preghiera silenziosa, intima, piena di ascolto ci porta a sentire la voce di Dio che ci chiama ad una Amore più grande, fecondo e generativo.
La testimonianza di Cristian ci deve scuotere oggi, riaccenda in noi il fuoco della fede, il dono della grazia. Quello che Cristian descrive di sé è l’esperienza bellissima della grazia di Dio che si fa presenza amante e trasfigurante nella vita di ogni suo figlio. È l’estasi di sentirsi portati, raggiunti dalla gratuità della grazia dell’amore di Dio dove tutto è possibile, dove la notte diventa chiara come il giorno, dove la croce diventa talamo nuziale, dove le tenebre sono vinte dalla luce.
Nella relazione con il Signore non è una questione di arrivare, di impresa, di sforzo. E’ forse più una questione di resa, di abbandono fiducioso: Lui mi ha vinto con la sua grazia.
E Cristian con san Paolo può dire “la grazia di Dio in me non è stata vana!”
1 Cor 15, 3
“Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.”
Se è vero che l’Amore chiede questo allora non posso che gioirne
Potrebbe essere il sentimento che descrive il cuore del Padre alla sera di quella giornata.
Possa essere la nostra preghiera alla sera di ogni giorno.