Essere nell’abbondanza – Omelia don Pietro Margini

Omelia XV Domenica del Tempo Ordinario

Essere nell’abbondanza

Is 55, 10-11; Rm 8, 18-23; Mt 13, 1-23

“A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Mt 13, 12). Siamo invitati a riflettere su un mistero di misericordia che diventa un mistero di responsabilità, perché Dio infinitamente buono e infinitamente ricco si comunica continuamente a noi.

La sua comunicazione la chiamiamo la Parola. È Dio stesso che viene a noi in un amore infinito e vuole la comunione con noi. Ecco perché di fronte al gesto divino è di tremenda responsabilità il rifiuto, l’indifferenza e ci viene ben logico riflettere quanta Parola di Dio noi abbiamo ogni giorno e come il Signore, ricco in misericordia, ci ha dato in maniera meravigliosa.

Troppo spesso forse la nostra risposta è stata insufficiente, povera; forse troppe volte non abbiamo accolto neanche le briciole di un tesoro offerto a noi. Giusto allora che la nostra riflessione diventi profonda e il dispiacere di non corrispondere all’azione di Dio sia per noi purificazione.

Sono poche, l’esperienza lo dice, sono poche le anime che accolgono con gioia e sentono la profonda responsabilità di accogliere tutto il seme. Sono poche, perché sono pochi i veri cristiani, perché sono pochi quelli che “ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica” (Lc 11, 28). Perciò in questa domenica sentiamo che la grazia dello Spirito ci sollecita e ci dice con quanta maggiore attenzione, con quanta maggiore accoglienza, con quanto maggiore amore dobbiamo accogliere questo seme, diventare molto, molto responsabili.

Il Signore ha detto delle parole che sono anche per noi: a chi accoglie sarà donato ancora, “sarà nell’abbondanza”, ma chi non accoglie diventerà estremamente povero: “Gli sarà tolto anche quello che ha” (Mt 13, 12). E allora la sua anima sarà piena di cose del mondo, di idee del mondo, di gusti del mondo, di pazzie del mondo, di falsi valori, ma davanti a Dio quell’anima sarà un’anima senza nulla che possa essere apprezzato.

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