Omelia XXI Domenica del Tempo Ordinario, don Benedetto Usai

Omelia XXI Domenica del Tempo Ordinario, 25-08-2019

Un tale gli chiese: ‘Signore, sono pochi quelli che si salvano?’.
In uno dei vangeli di questa settimana, Gesù, dopo avere dichiarato che difficilmente i ricchi entrano nel Regno di Dio, risponde a chi gli chiedeva stupito: ‘Allora, chi può essere salvato?’ ‘Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile’. Ci sono diverse porte strette che disseminano la nostra vita, sia personali che familiari, che hanno un comune denominatore: ci rivelano la nostra impotenza, ci svuotano, a volte non sappiamo più da che parte girarci. Come si dice, ci fanno scendere dal piedistallo e ci fanno rasentare la polvere della terra; tutte le domande esistenziali che speravamo di avere esaurito, si ripresentano con ‘violenza’. ‘Chi sono? Cosa ho realizzato fino ad ora? Perché ho scelto cosi’… perché proprio a lui, non poteva colpire me? Cosa ha fatto di male?’ Gesù, che conosce bene la nostra vita, sa cosa significa: ci è passato anche Lui, ha scelto di abitarle, chinandosi per entrare. L’esempio su tutti e’ che si è fatto Uomo, rivestendosi della nostra umanità ferita, per continuare a spiegarci come abbracciarle. Quando queste ‘porte strette’, senza troppo preavviso, ci raggiungono noi ci lamentiamo, e anche con Lui. Come le persone del Vangelo, sorpresi e amareggiati dalla risposta di Gesù, lo incalziamo adducendo con decisione le nostre ragioni: ‘Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete’. Ma cosa dice, non può averlo detto, non a noi. Gesù invece ha detto proprio così, per far crollare come un castello di carta, l’immagine che ci siamo fatti di Lui. Desideri entrare in una relazione confidente con il Signore della Vita? Permetti a Lui di chinarsi su di te e di risollevarti, solo così si manifesta la forza potente della fede. ‘Gli dissero allora: “Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?”. Gesù rispose: “Questa è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato”. (Gv 6,28-29).

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