Lunedì 9 giungo 2025 vigilia del XXV ° di Ordinazione sacerdotale
Anniversario dell’ordinazione di don Pietro Margini – memoria beata vergine Maria madre della chiesa
Mi trovo a celebrare oggi nella vigilia del XXV° dell’Ordinazione sacerdotale e si incrociano alcune coincidenze che voglio sottolineare e che leggo come un segno di quella che è la mia storia.
Faccio fatica a dire il “mio XXV°” perché ben poco c’è di mio, c’è molto invece da parte della Provvidenza di Dio.
Oggi ricorre anche l’anniversario dell’Ordinazione sacerdotale di don Pietro Margini1, nel solco del dono della sua vita si innesta la mia vocazione; oggi è anche la memoria – una memoria giovane da poco inserita nel Messale2 – di Maria Madre della Chiesa, a cui il Papa Paolo VI ha affidato i pastori e tutti i fedeli.
La parola oggi che porto davanti a Dio è GRAZIE, la vita di un sacerdote oggi non è facile, anzi direi che è impossibile riuscire a corrispondere tutte le esigenze del ministero: impossibile sapere ed essere esperti in ogni materia: amministrativa e pastorale, impossibile arrivare a tutti e diventa sempre più evidente il valore della “comunità”.
Anzitutto della Comunità Sacerdotale Familiaris Consortio: in questi anni di ministero ci siamo avvicendati nelle varie parrocchie raccogliendo e consegnando il nostro vissuto, quello che insieme alle persone di quelle comunità avevamo costruito, come anche le speranze e le fatiche.
Poi la comunità Residenziale dove insieme si cerca di corrispondere a ciò che lo Spirito ci chiede e ringrazio in particolare don Francesco e don Luigi. Se non si può arrivare dappertutto, né essere ovunque, sempre più sono necessarie delle scelte, che speriamo siano secondo il volere di Dio. Queste scelte cerchiamo di farle assieme e come sacerdoti e non solo.
Una parola la voglio riservare per la comunità di amicizia che mi rimanda sempre al Cenacolo – la nostra Piccola Comunità porta il nome di Maria nel Cenacolo – il luogo dell’amicizia di Gesù con i discepoli, scelti come amici e per vivere insieme grazie al dono dello Spirito Santo la missione di portare il Vangelo in tutti gli angoli della terra (e noi con don Simone in Madagascar e don Paolo a Roma possiamo vantarci, perché ci stiamo provando almeno geograficamente…).
La comunità dei Sacerdoti con i laici, con i quali si cammina al servizio ormai delle Unità Pastorali: pensando a questi primi passi qui a San Martino, ringrazio e benedico i tanti laici con i quali si lavora fianco a fianco, con i quali ci si confronta, con i quali cercando di servire la comunità, si cresce nella comunione soffrendo e gioendo assieme.
Un cenno voglio dedicare alla mia storia da sempre segnata dalla presenza di Maria Madre di Gesù e appunto Madre della Chiesa, l’ausiliatrice che non ha mai smesso di farmi toccare con mano i segni delicati della sua presenza.
Maria ha custodito il mio cammino, e nei momenti difficili la preghiera a Maria è stata quella più forte. Come dice il poeta:
che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz’ ali
Qualche giorno indietro, il 5 giugno, era il compleanno di mia sorella, che è in cielo dal 2021, quella mattina presto all’adorazione e per tutta la giornata l’ho sentita vicina e credo che tanto si dia da fare per custodire i suoi fratelli, la mamma e quanti ci siano cari.
Anche a lei devo molto: mi ha insegnato ad ascoltare quello che non si dice e a vedere quello che non è sempre evidente, che se ci pensiamo alla fine è un tratto tipico della fede, che: è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede.
Tanto devo alla mia famiglia, alle scelte dei miei genitori, alla generosità di mio fratello, al contesto in cui sono cresciuto, alle parrocchie dove sono stato, e tanti segni di provvidenza ho ricevuto e riscontrato specialmente quando ne avevo bisogno.
Un grazie speciale lo voglio riservare ai piccoli: sono sempre stati presenti nel mio ministro e tanto mi hanno custodito.
Qualcuno qualche giorno fa mi faceva notare che celebrare la Messa è in fondo il mio (nostro mestiere, di quelli alle mie spalle…).
Lo riconosco: le cose più belle del ministero che sempre vivo volentieri sono la Messa, le confessioni, i sacramenti celebrati nella solennità o nella ferialità, tra i canti o nel silenzio delle case: sono le gioie più belle quelle per cui oggi in questo Giubileo, voglio dire GRAZIE.
E come ci ha insegnato Papa Francesco chiedo anche scusa della pazienza che vi faccio portare, per le volte in cui mi irrigidisco e di quando non arrivo là dove sarebbe bene arrivare, e vi chiedo quindi di provare ad arrivarci insieme dove il Signore ci vuole, perché come ci insegna la prima lettura di oggi il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono sempre in cerca dell’uomo.
Maria Madre della Chiesa ci aiuti a vivere quell’accoglienza che con fantasia sa trovare le strade per raccogliere gli uomini e invitarli alla festa dell’incontro con Dio e con i fratelli, nella comunità, nella Chiesa.
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