La grazia che trasforma. Omelia di don Pietro Margini

Omelia della XVI Domenica del tempo Ordinario, anno B. Accompagnati  dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.

2 Re 4, 42-44; Ef 4, 1-6; Gv 6, 1-15

“Dove possiamo comprare il pane?”. Il miracolo della moltiplicazione impallidisce di fronte all’altro miracolo: quello dell’Eucaristia, cibo di tutti. Il Signore realizzava prendendo dal suo infinito amore, il suo amore che voleva lui stesso farsi pane per arrivare a tutti, per arrivare fino alla fine del mondo a saziare la fame di coloro che lo avrebbero proprio in questo ordine. E dobbiamo riflettere: le nostre Comunioni sono un grande dono di amore che ci fa il Signore, che fa alla Chiesa, che fa ad ognuna delle nostre anime. La Comunione è un miracolo. L’unione è motivata solo da un amore che si è fatto uomo, poi ha superato la stessa umanità e si è nascosto in un dono totale.

le nostre Comunioni siano la vera grazia che ci trasforma, la vera grazia che accende nei nostri poveri cuori il vero amore, la vera corrispondenza al suo amore infinito.

Vorrei che riflettessimo incessantemente su questo dono, per essere fervidi e generosi, per ricevere bene. C’è chi lo riceve male, c’è chi lo riceve con animo in peccato, facendo un sacrilegio, una cosa orribile. Dobbiamo pensare invece alla qualità delle nostre Comunioni. Come sono? C’è la fede? Viva e forte? C’è l’amore? E corrispondenza? E generosità? C’è l’umiltà necessaria? C’è il desiderio vivo? C’è l’intrattenerci con lui con gioia e con disponibilità? Se il Signore ci facesse vedere nella sua luce le nostre Comunioni, forse di tante Comunioni invece di rallegrarci dovremmo rattristarci profondamente.

Tutte le Comunioni senza l’amore necessario, senza la donazione di corrispondenza, senza lo slancio e il fervore sono grazie meravigliose sciupate, sono grazie meravigliose che di cui non si tiene abbastanza conto. Preghiamo il Signore di darci la voglia di essere ardenti, di essere disponibili, di essere pronti, di essere forti, perché le nostre Comunioni siano la vera grazia che ci trasforma, la vera grazia che accende nei nostri poveri cuori il vero amore, la vera corrispondenza al suo amore infinito.

Condividi: