Oggi, Beata Vergine del Rosario, nella messa della sera, il nostro movimento inizia il suo anno associativo. In questa occasione i responsabili delle piccole comunità di famiglie ricevono il mandato.
Ti guardo, amico Paolo, mentre reciti le parole scritte sopra e accetti di metterti a servizio della nostra comunità “Nozze di Cana”. Sono felice. Mi pare molto azzeccata la proposta di un mandato per i responsabili. Da responsabile “uscente” (ho appena terminato l’anno), il senso delle parole scritte risuona in modo vivo.
L’anno passato mi scorre nella mente… quante cose abbiamo vissuto! Un matrimonio, Il cammino di comunione verso la scelta di un nuovo assistente spirituale, qualche intervento chirurgico ad alcuni dei nostri genitori, nonni che vanno in cielo, figli in arrivo e, tra loro, il piccolo Giacomo, che ogni tanto ci tiene col fiato sospeso…
E pensare che all’inizio io e mio marito avevamo deciso che non ci saremmo dati disponibili a ricoprire il ruolo di responsabile. Già immaginavo lui, stanco morto dopo una giornata di lavoro, ed io che, manco entrato in casa, lo “asfalto” con mille questioni e domande sulla comunità… meglio dire di no. Invece alla fine abbiamo detto di si, e questa cosa ci ha unito molto. (Io ho fatto attenzione a stressarlo con buon senso e lui ha espresso consigli molto saggi. L’impegno che ci ha messo, mi ha fatto sentire molto amata).
Noi siamo la comunità Nozze di Cana, ma con un gioco di parole, tra noi ci chiamiamo “Cozze di Nana”… beh… essere stata responsabile è anche capire che il termine “cozze” possa indicare, più che uno scherzo, la nostra vocazione… siamo tutte cozze sullo stesso scoglio! Ci si salva o ci si perde insieme.
Cosa dire?!? Quest’anno ha vinto la speranza! “Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga” (Mc 4,26-28). Che sollievo ascoltare la parola “SPONTANEAMENTE”, ovvero capire che a te è chiesto di metterti a servizio con cuore, anima ed energie, ma il risultato non dipende da te. Il Signore fa ciò che vuole, anche senza di noi. Per un ingegnere gestionale appassionato di excel e gestione progetti, è un po’ disarmante, ma alla fine veramente ti fa allargare e aprire alla speranza. Il Signore si è proprio divertito e con ironia ha agito fuori dai miei piani. Ho visto colpi di scena degni di un giallo della Christie. Sarebbe meglio dire colpi di grazia o di provvidenza… mi ha chiesto di stare serena, ma anche “mi ami tu?!?”… eh, Signore, voglio amarti!
Mi ha fatto vedere come il regno di Dio sia stato in ogni famiglia della comunità. In mezzo ai nostri limiti e miserie Lui c’è. Quest’anno ho letto in modo nuovo la parabola del seminatore… altro che terreno buono e rendita al 30 eccetera eccetera! La cosa più bella è stata capire che il regno di Dio sta anche in mezzo ai sassi, ai rovi, alla strada! Scrivi rovi, sassi e strada, leggi: stanchezza negli incontri, logorio della quotidianità, poco slancio.
Il Regno di Dio è quell’amica che ti chiama mentre stai facendo adorazione (per mettere davanti al Signore una serata di comunità “impegnativa”); il regno di Dio è la gioia di partecipare insieme agli esercizi spirituali dopo tanti anni; il regno di Dio sono gli amici che vivono da giusti ogni giorno, gli amici su cui puoi contare ad occhi chiusi, gli amici che stanno fiorendo come famiglia. Il regno di Dio è stato Giacomo, come ci sta convertendo, senza che neanche ce ne accorgiamo.
Noi siamo la comunità Nozze di Cana, ma con un gioco di parole, tra noi ci chiamiamo “Cozze di Nana”… beh… essere stata responsabile è anche capire che il termine “cozze” possa indicare, più che uno scherzo, la nostra vocazione… siamo tutte cozze sullo stesso scoglio! Ci si salva o ci si perde insieme.
Caro Paolo, buon anno da responsabile. Grazie al Signore per tutti i doni che hai e per il si che hai detto! Insieme a te ci sono tanti amici che si metteranno a servizio delle loro comunità per “vivere la carità nella quotidianità, nella condivisione delle gioie e dei dolori, nel sostegno spirituale e materiale”. E’ bello farlo oggi nella festa della Beata Vergine del Rosario. Una mamma su cui possiamo sempre contare. Proprio in questo giorno, 58 anni fa, alla prima comunità del movimento, veniva dato il nome di “Annunciazione”…
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