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Come diventare missionari della bellezza? Buona Pasqua ai giovani del Familiaris Consortio da don Simone Franceschini

Ambositra, 16 marzo 2018
Ai giovani del Familiaris Consortio
Carissimi giovani,
voglio iniziare questa corrispondenza da un pensiero che ricorre spesso nella mia mente.
Mi chiedo come si può evangelizzare chi non ha mai sentito parlare di Gesù. In alcune zone del Madagascar questo avviene ancora. Certamente anche in Occidente non è per nulla facile annunciare Cristo, soprattutto a causa dell’attuale scristianizzazione. Eppure il Vangelo è la luce che da sempre ogni uomo cerca. Come possiamo far conoscere questa luce? Ci dice s. Giovanni che la luce è già venuta nel mondo ma gli uomini hanno amato più le tenebre della luce perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male odia la luce. Invece chi fa il bene cammina verso la luce, è attratto da essa, da Dio. Perciò il compito dell’evangelizzazione sarà di fare riconoscere, amare e praticare ciò che è buono, ciò che è vero e ciò che è bello, poiché conducono naturalmente verso Dio. Bontà, verità e bellezza cercano la luce per poter risplendere, cercano Dio, la luce che sola rende giustizia a quelle opere.
Un opera buona è anche bella e vera e così una opera bella è anche buona è vera e una vera è al contempo buona e bella. Tuttavia ognuno è più attratto, a seconda della propria sensibilità o in base a ciò che ritiene più opportuno, dall’una o dall’altra. Qualcuno, come me, è più sensibile alla “via pulchritudinis”, la via della bellezza, e vorrebbe ridare ad ogni ambiente la sua bellezza, non solo quella originaria ma anche quella che Dio sogna per esso. La bellezza ama l’ordine, la pulizia, odia lo spreco, rende il mondo più accogliente, apre la strada alla contemplazione… forse si può anche dire che sta alla base dell’ecologia, delle buone relazioni con il creato e con il Creatore. Penso che dove c’è ordine, senso del bello, pulizia, ci sia maggiore fiducia nella vita e desiderio di progresso. Non mi soffermo sulle altre vie che forse sono più conosciute. Credo che il Madagascar attenda di potersi rivestire dei suoi abiti di festa, credo che abbia bisogno di figli che gli donino il suo splendore. Pattume, sporcizia, degrado non sono condizioni decorose e certamente non aiutano l’uomo a crescere nel riconoscimento della sua grande dignità. Come possiamo risvegliare il desiderio del bello negli ambienti in cui Dio ci ha messo? Come diventare missionari della bellezza?
Vi lascio con queste domande e qualche foto per mostrarvi come l’annuncio del Vangelo sia invece capace di trasformare la realtà in bellezza e ordine.
Mi piacerebbe poter continuare non solo informandovi di quello che vivo ma anche con un dialogo attraverso domande o riflessioni vostre. In questo modo sarebbe più facile anche per me proseguire.
Auguri di una buona e santa Pasqua!
Don Simone F.
Nelle immagini che seguono metto in evidenza il caos delle vie d’Ambositra in contrapposizione alla sobria bellezza degli ambienti della casa di carità della stessa città

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