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Laici che desiderano vivere, insieme ai propri amici, una vita cristiana di condivisione della propria vocazione, in mezzo al mondo a servizio della parrocchia.

ORIGINI

”L’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia!” Giovanni Paolo II.

IL VANGELO DELLA FAMIGLIA

Riaffermare la bontà del vangelo della famiglia e della vita.

LA PICCOLA COMUNITA’

La comunità è garanzia di essere voluti bene da amici.

INSIEME AI SACERDOTI

Il sacerdote accompagna la famiglia e la comunità.

IN ASCOLTO

Il nome è l’origine e un ideale da realizzare.

CONSACRATE

APPROFONDIMENTI

Le persone dell’associazione si riuniscono in piccolo gruppi di famiglie, chiamati “piccole comunità”. Esse sono la cellula base dell’intera associazione. È in esse che la famiglia trova un rifugio sicuro, un luogo di ristoro e un momento di confronto. Ogni piccola comunità sceglie, nel momento in cui si presenta all’associazione, un nome che vuole contenere un “programma di vita” e una missione che ogni membro della piccola comunità si impegna a vivere nella propria quotidianità.

Ogni piccola comunità gestisce autonomamente i ritmi e i modi della propria vita di comunione, prestando attenzione ai tempi liturgici, alle problematiche delle famiglie, agli impegni nel servizio e all’educazione dei figli.

Ordinariamente la piccola comunità si ritrova almeno una volta a settimana per un momento di condivisione, allegria e fraternità, o anche di preghiera e riflessione sui temi che stanno a cuore alle diverse famiglie.
Possono essere poi previste uscite o vacanze insieme durante l’anno, nonché la condivisione di servizi in diversi ambiti scelti dai singoli.
Momenti comuni sono le assemblee plenarie, convocate dal responsabile dell’associazione o incontri di confronto e riflessione su temi importanti per le famiglie e le comunità ( dal 2016 è iniziato il percorso “Comunità in dialogo” sul tema “Famiglia, comunità e territorio”)
Assieme a tutte le realtà del Movimento Familiaris Consortio, le comunità si ritrovano l’8 gennaio in occasione dell’anniversario della nascita al cielo del fondatore don Pietro Margini,  durante gli esercizi spirituali (generalmente a fine agosto).
La festa di fine anno (solitamente a metà giugno) è occasione di bilancio e ringraziamento per l’anno sociale trascorso.

La caratteristica articolazione della Comunità di famiglie Familiaris Consortio in piccoli gruppi comunitari e familiari è un modo concreto di vivere la dimensione comunitaria della fede, parte integrante della vocazione cristiana.

Così si è espresso Mons. Massimo Camisasca, nell’omelia dell’8 gennaio 2013, anniversario della nascita al cielo del fondatore: “Penso che il cuore dell’opera di don Pietro sia stato perciò la creazione di piccole comunità, prima di fidanzati e poi di sposi, che, anche attraverso la direzione spirituale di coppia, assumevano la forma di un’intensa amicizia che trovava nell’esperienza del Corpo Mistico il suo alimento continuo. L’ecclesialità costituisce il tratto fondamentale di queste comunità di famiglie. Esse hanno assunto ciascuna un proprio nome specifico tratto dalla storia della nuova alleanza, sono per don Pietro come un nuovo ordine religioso. “La salvezza dei nostri tempi – diceva nel 67 – deve venire dalle famiglie”. L’ideale benedettino dell’ora et labora, di una piccola comunità che unisce la preghiera alla vita comune, al lavoro quotidiano, nell’inesauribile fantasia dello Spirito, ha dato luogo a una nuova forma di vita.

Nello spirito delle prime comunità cristiane, le piccole comunità di famiglie invocano dal Signore un’autentica amicizia, per una reale condivisione di vita, di ideali, di progetti. L’amicizia costruisce la comunità: è rispetto, è stima, è fiducia, è amore ed è pazienza.

Il costituirsi piccola comunità, lontano da ogni tentazione d’intimistica chiusura, rappresenta una base di lancio per accogliere insieme agli amici il mandato missionario di Gesù, collaborando all’evangelizzazione della Chiesa.

In questo spirito di amicizia i sacramenti dell’Ordine e del Matrimonio, entrambi “ordinati alla salvezza altrui”, si sostengono, si illuminano e valorizzano reciprocamente: i sacerdoti accompagnano le famiglie nella propria vocazione ad essere “piccola Chiesa”; a loro volta le famiglie sostengono e accolgono i sacerdoti con la preghiera e la collaborazione al loro ministero pastorale.

I consacrati laici si inseriscono in questa comunione offrendo la loro testimonianza di offerta totale di sé al Signore, di preghiera e di servizio.

Lo slancio missionario, particolarmente verso giovani e famiglie, è componente essenziale dell’insegnamento e della pastorale di don Pietro.

Sull’esempio del fondatore, le comunità desiderano prestare in particolare in questi ambiti il proprio servizio: oltre all’impegno personale e comunitario nelle parrocchie, le comunità sono oggi impegnate nella scuola, nel Movimento Giovani, e nelle varie attività che il Movimento propone a servizio della Chiesa.

L’offerta formativa scolastica della Comunità “Familiaris Consortio” consiste in diversi ordini di scuola gestiti attraverso la Cooperativa sociale don Pietro Margini:

  • Istruzione familiare primaria “Lola Sacchetti” nata nel 1983, a Sant’Ilario d’Enza
  • Istruzione familiare secondaria di primo grado, nata nel 1988 a Sant’Ilario e nel 2013 a Reggio Emilia
  • Liceo scientifico paritario “San Gregorio Magno” evoluzione dell’istituto magistrale attivo dal 1981.

La continuità educativa e didattica che unisce i diversi ordini di scuola è finalizzata allo sviluppo integrale ed armonico della personalità dell’alunno mediante la valorizzazione delle sue capacità, competenze e potenzialità. Le esperienze scolastiche sono d’ispirazione cattolica e desiderano offrire agli alunni una visione di sé, del mondo, della realtà e delle relazioni tipicamente cristiane, fedeli alla sapienza del Vangelo e del magistero della Chiesa.

La definizione e la realizzazione del progetto educativo è affidata all’intera comunità educante formata da genitori, insegnanti, personale ausiliario e da tutti coloro che condividono le finalità della scuola e che, a vario titolo, collaborano con essa.

A scuola si desidera creare un clima di famiglie in cui ogni alunni è amato per quello che è e le relazioni sono poste al centro del processo educativo e di apprendimento.

Per questo l’educazione alla vita comunitaria e l’amicizia tra insegnanti, tra famiglie, tra alunni anche dei diversi ordini di scuola sono elementi fondamentali ed educativamente significativi per tutta la vita.

Per saperne di più  www.immaginache.it