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COVID: la santità è pagare il conto con l’intensità dell’attimo

Questo momento di pandemia, con la gestione del suo contenimento, ci suggerisce nuove strade per il cammino comunitario delineato da don Margini. Ciascuna piccola comunità di famiglie che lo desideri può condividere le proprie modalità di cammino. A seguire la riflessione della comunità “Provvidenza di Dio”

Mai come in questi mesi abbiamo potuto gustare la bellezza del vivere le relazioni tra di noi e il valore dell’amicizia in Gesù. In un anno dove hanno dettato legge la solitudine e il distanziamento sociale, la forza della Comunione ha manifestato la sua potenza.

La vita comunitaria si è dovuta aggiornare di nuove modalità come tutti gli ambiti della nostra vita sociale, cercando soluzioni alternative di “contatto” e vicinanza. Abbiamo scoperto e apprezzato sempre più il valore delle cose più semplici e banali, o meglio che abbiamo sempre reputate tali, come una passeggiata, un rosario recitato insieme in videocall, una chiacchierata all’aperto, la partecipazione comune all’Eucarestia. Ogni occasione di incontro reale o virtuale ha acquisito un’importanza che non aveva prima, dove tutto era scontato.

Spesso c’è il rischio di cercare chissà cosa e di voler arrivare chissà dove, è la fatica della ricerca della santità nel proprio quotidiano, nel feriale, lì dove ogni giorno la quotidianità ti presenta il conto con quello che c’è.

È sempre più entusiasmante gustare e godere del bello che ogni giorno ci circonda, assaporare la presenza del Signore che ci accompagna e custodisce a partire dalle cose più piccole.

Spesso c’è il rischio di cercare chissà cosa e di voler arrivare chissà dove, è la fatica della ricerca della santità nel proprio quotidiano, nel feriale, lì dove ogni giorno la quotidianità ti presenta il conto con quello che c’è.

Siamo grati al Padre che quest’anno ha arricchito la nostra comunità donandoci Miriam e Sofia Chantal, e attendiamo con gioia l’arrivo di un nuovo piccolo, maschio finalmente!

Il Signore ci ha chiamati alla vita comunitaria e ha posto al nostro fianco amici che camminano con noi, sappiamo per certo di poter contare sulla loro vicinanza e sul loro sostegno, aiutandoci reciprocamente ad affrontare al meglio tutto ciò che la Provvidenza vorrà. Sarà sorprendente vedere come mai proprio questi amici, come sia ognuno occasione per la nostra conversione, ognuno nei propri tempi e modalità, nella libertà della relazione vissuta come frutto della Carità.

La comunione che ci lega è qualcosa che va ben oltre al semplice trovarci insieme, a volte risulta un mistero, affascinante e incomprensibile allo stesso tempo, ma che nella gioia della condivisione arricchisce di serenità e speranza; perché viene dallo Spirito che ci ha generati, e in Lui godiamo della bellezza dell’amicizia. “Vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi” dice Gesù; è questo portarci a Lui che ci tiene legati e ci ha tenuti insieme anche in questi mesi difficili. Tutto questo è sicuramente anche una grande responsabilità, che ci chiama a non tenere per noi quanto ricevuto, e chissà dove ci porterà.

Un augurio ai ragazzi più giovani che stanno riflettendo sulla vita comunitaria, lo prendiamo dalle parole che ci ha rivolto il Vescovo qualche giorno fa: “Non abbiate paura di porvi degli obiettivi grandi, non nell’esteriorità ma nella profondità degli orizzonti. L’obiettivo grande è la mamma che si occupa del suo piccolo bambino. L’obiettivo grande è l’intensità con cui vivo l’attimo.”

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