La diffusione del Covid ha impattato notevolmente la quotidianità di tutti, ma per alcuni non ha impedito scelte importanti. Per quanto riguarda il loro matrimonio, Giacinta e Giovanni Paolo hanno messo prima la devozione a Maria che la scelta di un periodo libero dalle regole di contenimento della pandemia.
Il percorso verso il matrimonio è iniziato il 21 Novembre 2019 con il nostro fidanzamento, dopo quattro anni di relazione. Abbiamo vissuto questo periodo di attesa, imparando a concretizzare quelli che erano i nostri desideri di vita insieme, improntati alla costruzione di un “noi”.
Quando a settembre 2020 abbiamo deciso di sposarci abbiamo scelto una data (8 Maggio 2021) che ci sembrava “sicura”, vedendo i miglioramenti della situazione. Non era una certezza assoluta ma noi comunque eravamo decisi a sposarci quel giorno, perché l’importanza del sacramento andava oltre le circostanze. Il significato della data scelta è stato per noi un altro motivo per cui non volevamo rimandare. L’8 Maggio è, infatti, la festa della Madonna di Pompei, a cui abbiamo affidato il cammino del Movimento Giovani durante il pellegrinaggio estivo nell’anno 2017.
Quando a settembre 2020 abbiamo deciso di sposarci abbiamo scelto una data (8 Maggio 2021) che ci sembrava “sicura”, vedendo i miglioramenti della situazione. Non era una certezza assoluta ma noi comunque eravamo decisi a sposarci quel giorno, perché l’importanza del sacramento andava oltre le circostanze. Il significato della data scelta è stato per noi un altro motivo per cui non volevamo rimandare. L’8 Maggio è, infatti, la festa della Madonna di Pompei, a cui abbiamo affidato il cammino del Movimento Giovani durante il pellegrinaggio estivo nell’anno 2017.
“Rimanete nel mio amore” è la frase che ha accompagnato la nostra preparazione, in particolare ricordandoci che il nostro obiettivo è quello di amare Dio insieme e vivere seguendo la Sua volontà. Un rimanere non statico ma in continuo movimento, che sa rinnovarsi grazie ad una continua conversione, ma nello stesso tempo è un “saper stare” che ci ricorda di ritornare a Lui, fonte di quell’amore caritatevole che “tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”.
Nei mesi in preparazione ci siamo affidati alla Provvidenza e abbiamo imparato a “rimanere” e ad accogliere con serenità la situazione in cui ci siamo ritrovati, accompagnati e sostenuti anche dai nostri amici e dalle nostre famiglie. Abbiamo vissuto l’organizzazione in modo naturale, imparando ad essere più semplici, andando all’essenziale delle nostre scelte. Ripensando ai mesi passati possiamo solo essere grati per tutto quello che abbiamo ricevuto. Non abbiamo sentito la mancanza di niente. Nonostante le diverse fatiche riscontrate a causa del covid, è stato un periodo ricco di grazia, in cui ci siamo sentiti voluti bene e abbiamo sperimentato la vicinanza di molti amici.
Giovanni Paolo Reverberi e Giacinta Dotti
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