Perché in fondo, quando Verona e Reggio si incontrano… tutto diventa speciale! Ad inizio anno i don ci hanno posto una domanda semplice e profonda: quale missione desiderate vivere quest’anno? All’inizio eravamo un po’ incerti su cosa ci aspettasse, e mai avremmo immaginato che una serata come questa potesse imprimersi nei nostri cuori, donandoci tanta pace e gioia.
Il primo Maggio abbiamo avuto il piacere di accogliere a Verona la componente reggiana del Mov Giovani.

Dopo la Messa, un pranzo in compagnia, canti in via Mazzini e tante risate, era arrivato il momento di prepararci per la Missione. Ed è proprio al calare della sera che tutto ha preso vita.
La nostra Missione era evangelizzare, far conoscere la bellezza del Signore a quante più persone possibile, attraverso l’Adorazione animata da noi giovani e le confessioni nella Chiesa di San Tomio, in Via Mazzini.

Tra violino, chitarra e voci angeliche, vedevamo la meraviglia negli occhi di chi passava, si fermava incuriosito, entrava e si metteva in preghiera. In quei momenti non solo i loro cuori si aprivano, ma anche i nostri si riempivano. Che bello vedere come il Signore chiami ognuno di noi, credente o meno: le sue porte sono sempre aperte a tutti. E poi, a fine serata, l’entusiasmo di 100 ragazzi riuniti fuori dalla Chiesa per ringraziare il Signore con canti e gioia ha coinvolto numerose persone. Possiamo dire che tutto è stato perfetto!

Questo è stato possibile grazie al lavoro di squadra: il gruppo logistica ha curato ogni dettaglio per non far mancare nulla, il coro ha animato l’adorazione con voci armoniose, i gruppi PR e confessioni hanno invitato numerose persone, accompagnandole in Chiesa sia fisicamente che spiritualmente. Portare la testimonianza di Gesù ai passanti – turisti, giovani e famiglie – ci ha fatto capire quanto potesse essere difficile per i discepoli annunciare che Gesù è vivo! Ma la gioia di essere accolti anche in un solo cuore ha dato senso a tutto. Le vie di Verona si sono animate di canti, balli e sorrisi che illuminavano la città.

Alessandra Gelmini