“LA FELICITÁ NON È SOLO UNA SPERANZA”. Il terzo incontro del gruppo “25-35” ad Arezzo.
Se in un fine settimana di Avvento decidi di svegliarti presto per macinare chilometri alla volta di una dimenticata città della Toscana è perché hai la certezza che ci sia qualcosa di bello ad aspettarti e per cui valga la pena fare un po’ di fatica. Sabato 14 dicembre ad Arezzo si è svolto il terzo incontro del gruppo “25-35”, nuovo percorso vocazionale per giovani adulti.
La meta è stata scelta in modo da essere raggiungibile da tutte le realtà in cui il Movimento è presente: Reggio Emilia, Verona, Piacenza e Roma. Dopo una prima visita della città, ci siamo diretti nella Basilica di San Francesco dove abbiamo ammirato gli affreschi della Cappella Maggiore che raffigurano la Leggenda della Vera Croce e la Battaglia di Costantino e Massenzio. Piero della Francesca è famoso per gli studi che condusse sulle regole della prospettiva e della matematica.
La grande cura dell’artista per le linee e le forme geometriche trapela anche in questi affreschi. Il mondo rappresentato da Piero della Francesca è variopinto e ricco di particolari; i personaggi, però, stanno dentro alle linee e alle forme che segnano il limite della realtà in cui sono chiamati ad operare. Solo definendo i confini del presente è possibile aprirsi al progetto che Dio ha pensato per noi: l’armonia delle forme geometriche e l’attenzione per la prospettiva vogliono significare la tensione verso il Trascendente.
Il desiderio più grande è di realizzare questo radicandoci e sentendoci a casa all’interno di un Movimento che sentiamo fortemente nostro.
Sulla scia di questa riflessione, beneficiando dell’ospitalità dei frati della Basilica, abbiamo tenuto il nostro incontro. Ci siamo confrontati sulla virtù della Speranza, partendo dal suo significato laico (l’aspettativa indefinita verso un accadimento futuro ed incerto) per giungere alla sua dimensione cristiana: una modalità attraverso cui vivere la realtà in cui siamo per arrivare ad una Meta sicura che giustifica la fatica del cammino.
È stata una bella giornata di condivisione e di incontro tra giovani. Tra noi c’è chi al Movimento è vicino da anni e ha partecipato a circoli, fa parte di laboratori o ha dato vita ad una piccola comunità. C’è anche chi da poco ha cominciato ad accostarsi alla spiritualità di don Pietro Margini ed è animato dal desiderio di conoscere e di far proprio l’ideale di amicizia e di vita proposto. Già nel corso del primo incontro tenuto a fine agosto a Siena era emersa forte l’esigenza di mettere al centro delle meditazioni gli scritti di don Pietro, quale strumento privilegiato di cui disponiamo per crescere nella Fede e rispondere alle nuove sfide che la nostra età ci presenta.
Ci proponiamo, quindi, di proseguire in questa direzione, crescendo nella capacità di far posto all’altro e puntando a quella misura alta della vita cristiana che abbiamo cominciato ad assaporare. Il desiderio più grande è di realizzare questo radicandoci e sentendoci a casa all’interno di un Movimento che sentiamo fortemente nostro. La diversità di approcci e di provenienza rappresenta un valore ed una ricchezza all’interno di un percorso che così ha la possibilità di costituire un terreno fertile di testimonianza e di comunione tra le numerose realtà in cui il Movimento è presente. Il sentiero è tracciato: cercare nuove strade per proseguire nella vocazione missionaria!
Cecilia Zannoni
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