Veglia della Pace – Che cos’è?
La “Veglia della Pace” trova la sua origine nel lontano 1968. La guerra nel Vietnam durava ormai da quattro anni e l’opinione pubblica internazionale ne chiedeva a gran voce la fine. Inoltre, il problema scottante del razzismo spingeva gli uomini a manifestazioni diverse a favore di giustizia e uguaglianza. Tanti erano gli autori di gospel e canti per la pace, addirittura si riproponevano gli spiritual composti dagli schiavi nei campi di cotone durante la guerra di secessione. Facili erano gli scontri tra chi protestava contro l’ingiustizia e le forze dell’ordine, perché spesso, per volere la pace, si finiva nel caos e nella violenza. C’era però anche chi si spendeva in modo pacifico per i diritti degli uomini di ogni lingua e colore, come Martin Luther King. Ovunque si cercava di organizzare fiaccolate e manifestazioni a favore della pace.
Anche i giovani della parrocchia di S.Eulalia (Sant’Ilario d’Enza – RE) improvvisarono uno spettacolo nel cortile della canonica con canti e letture tratte dal Vangelo, dal diario di Anna Frank e dagli scritti di Martin Luther King. Questa esperienza riscosse grande successo e Don Pietro Margini, che sapeva ascoltare i suoi giovani, accolse e appoggiò la loro volontà di dar vita alla “Veglia della Pace”
In questo periodo, un gruppo di ragazzi americani mise in scena e portò in tutto il mondo uno spettacolo musicale dal titolo “Viva la gente” (di qui il nome stesso del gruppo) per esprimere il desiderio di generare un mondo che avesse a cuore quei valori umani che, soli, potevano costruire la fraternità.
Anche i giovani della parrocchia di S.Eulalia (Sant’Ilario d’Enza – RE) improvvisarono uno spettacolo nel cortile della canonica con canti e letture tratte dal Vangelo, dal diario di Anna Frank e dagli scritti di Martin Luther King. Questa esperienza riscosse grande successo e Don Pietro Margini, che sapeva ascoltare i suoi giovani, accolse e appoggiò la loro volontà di dar vita alla “Veglia della Pace”. Negli anni successivi vennero così messe in scena altre veglie, sempre più curate dal punto di vista musicale, recitativo e scenografico; il messaggio fondamentale restava comunque saldamente ancorato al Vangelo e agli insegnamenti della Chiesa. I canti e le letture volevano far riflettere e approfondire il tema della pace che nasce dal cuore di ogni uomo in comunione con Cristo. I giovani di Don Pietro portarono così il loro recital non solo nel “teatro Verdi” di Sant’Ilario d’Enza ma anche al Teatro Comunale di Boretto, al Teatro Eden di Carpi, al Teatro Bentivoglio di Gualtieri, a Villa Aiola di Montecchio e all’Auditorium San Fedele di Milano. A testimonianza del gradimento l’allora Sindaco di Boretto, ammirato e commosso, ringraziò i giovani della parrocchia di Sant’Ilario per aver saputo suscitare in tutti un sentimento di fraterna amicizia con un messaggio profondo, ma gioioso e sereno. Don Pietro, che sapeva leggere i segni dei tempi nuovi, aveva saputo cogliere e far fruttificare i talenti dei suoi giovani rendendoli testimoni e portatori di pace.
Edvige Saccardi (Istruzione Familiare Lola Sacchetti)
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