Omelia I domenica di Avvento, don Benedetto Usai, 1 dicembre 2019

Omelia 1 Domenica di Avvento, 1-12-2019

Il tempo dell’Avvento che inauguriamo e che ci accompagnerà fino al Natale del Signore, è la dimostrazione pratica di quanto Dio Padre è il primo che attende di incontrarci. Entriamo anche noi in questa attesa, non facendo cose, ma predisponendoci ad attendere tutto quello che il Signore ci ha preparato. Come ti dobbiamo attendere Signore?

Il tempo: dedichiamoli il nostro tempo per entrare nel suo tempo, perché Dio ha tempo per noi e sceglie di venire a visitarci. Colmando il tempo di Lui, lo qualifica come Suo, tanto da diventare ‘favorevole’ cioè adatto all’incontro con Lui. Spesso diciamo che “ci manca il tempo”, perché il ritmo della vita quotidiana è diventato per tutti frenetico. ‘La Chiesa ha una “buona notizia” da portare: Dio ci dona il suo tempo. Noi abbiamo sempre poco tempo; specialmente per il Signore non sappiamo o, talvolta, non vogliamo trovarlo. Ebbene, Dio ha tempo per noi!’ (Benedetto 16, Angelus, 30-11-2008). Il tempo, già per il fatto che c’e’ è un dono suo, non consumiamolo come se fosse nostro ma accogliamolo come occasione unica per imparare a ridonarglielo. Come? Il Signore cambi il nostro sguardo, e lo trasformi da collerico e invidioso ad accogliente e benevolente.

Vegliare in preghiera. ‘E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti’. La fede che professiamo è Gesù all’opera nella nostra vita, che diventa il luogo dove sperimentare e verificare che i suoi pensieri, le sue parole e i suoi gesti sono più credibili e efficaci di ogni nostro sforzo di bene. Vegliamo e attendiamo che il Signore ci colmi di Se’.
Di che cosa abbiamo più bisogno per imparare a pregare? Dello Spirito Santo, che è la vita stessa di Cristo, il suo respiro più profondo. È Lui infatti che ci mette in sintonia con le frequenze di Dio Padre, ci dona il suo sguardo di fede, e ci rivela chi siamo per Lui. ‘Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio’. Chi sono? Questa è la domanda della preghiera, la più vera che la vita ci pone, e che diventa un invocazione costante.

I segni della sua Presenza: mettiamo ordine alla nostra vita, a partire dai segni della sua presenza, che sono i suoi regali per la nostra vita. Es: un incontro illuminante, la testimonianza genuina di fede di un giovane, una croce affrontata con umiltà, la gioia di una una telefonata, una parola ascoltata da un amico, il tempo disteso dedicato alla preghiera…cerchiamoli, il Signore ha già iniziato ad incarnarsi nella nostra vita, attendiamo che il suo vivo interesse si faccia carne nella nostra vita.

Condividi: