31° anniversario Mons Pietro Margini – Omelia don Pietro Paterlini

31° anniversario della morte di Mons. Pietro Margini

Unità Pastorale Maria Regina della famiglia. – San Martino in Rio, 8 gennaio 2021

Prima Lettura

Dio è amore.Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 4,7-10

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di  lui.

In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale
Dal Sal 71 (72)

R. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.

Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero. R.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.  (Cfr. Lc 4,18)

Alleluia.

Vangelo

Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,34-44

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».

E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro; e divise i due pesci fra tutti.

Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Parola del Signore

Omelia di don Pietro Paterlini 

‘Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose’.

Lo sguardo di Gesù sulla folla è lo sguardo del buon pastore: egli vede in profondità la necessità delle persone che ha di fronte a sé. Vede persone non solo nella necessità materiale, ma anche in preda a un’ insicurezza interiore, a una paura: ‘erano come pecore che non hanno pastore’.

E presi da questa incertezza siamo anche noi, ancor più oggi a causa di questa pandemia; è presente nei cuori un disorientamento interiore, perché sono insidiati i fondamentali, i valori più decisivi: sono messe alla prova le relazioni, gli affetti, le amicizie, il lavoro, è insidiata la fede, la speranza. E’ un pò come un terremoto che ci destabilizza alle fondamenta. Siamo nella prova.

Come Gesù cerca di andare incontro a questo disorientamento, a queste folle prese dall’incertezza?

‘Gesù si mise ad insegnare loro molte cose’: l’insegnamento di Gesù dona sicurezza, traccia la strada, ristabilisce su ciò che non viene meno. La sua parola illumina, consola, è la roccia su cui costruire e che ci permette costruire la nostra casa, e di resistere nella tempesta…

In questo tempo ritorniamo quindi con impegno alla scuola di Cristo: nelle sue parole, nel suo insegnamento riceviamo quelle verità che ci donano certezza, e che ci mantengono sulla via del nostro vero bene, che ci corroborano interiormente e ci permettono di affrontare e superare ogni battaglia, ogni tentazione, ogni momento di crisi.

Al disorientamento rispondiamo con un ascolto ancor più assiduo della sua Parola, ancor più frequente e attento.

Questo sguardo compassionevole e amorevole di Gesù sulla folla, continua oggi nello sguardo di quei pastori che vicini alle persone loro affidate, ne sanno percepire le esigenze, materiali e spirituali. Sanno stare vicini e offrire il cibo della Parola e dell’Eucarestia. Uno Sguardo misericordioso che diviene abbraccio forte e amorevole al proprio gregge, sguardo che si traduce nel coraggio di condurre, di difendere, di cercare e di correggere e indicare le vie della verità e del bene.

Uno di questi pastori dal cuore misericordioso e pronto ad offrire la Parola che salva è stato don Pietro Margini: la sua predicazione è stata un’opera instancabile: attraverso la catechesi ai giovani e agli adulti, le omelie, i numerosi corsi di esercizi spirituali, i corsi biblici, la cura personale delle anime nella confessione e direzione spirituale. Negli ultimi anni continuava a predicare anche con un filo di voce.

E da questo suo impegno nasceva il coinvolgimento dei laici in questa instancabile missione formativa ed educativa: nella catechesi, nella liturgia, nella scuola. L’annuncio della verità è una delle opere di misericordia più preziose.

Nella prima lettura san Giovanni: ‘Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio’

Il pastore dal cuore misericordioso ha anche un’altra missione: quella di mantenere l’unità, di servire la comunione, di portare alla sorgente dell’unità:

‘L’amore è da Dio’: la fonte dell’amore reciproco è Dio stesso, che ci comunica la sua carità: il suo amore ci spinge a donarci fino al sacrificio, a vivere in modo gratuito, ci dona la forza di perdonare e di riconciliarsi, di creare unità.

Dio ci offre il suo amore attraverso una meravigliosa sorgente: l’Eucarestia, Sacramentum Caritatis, segno e sorgente di irradiazione del suo amore.

Era costante l’invito di don Pietro a cercare di partecipare anche quotidianamente alla Messa. La Messa era il cuore del suo ministero sacerdotale e nella Messa indicava il centro di propulsione della vita cristiana e della vita di ogni comunità parrocchiale ed ecclesiale.

Ecclesia de Eucarestia, la Chiesa nasce dall’Eucarestia: fonte e culmine della vita della Chiesa è l’Eucarestia, e così fonte e culmine della vita di ogni piccola chiesa, cioè di ogni famiglia è l’Eucarestia.

Don Pietro Margini si è preso cura della famiglia, dedicandosi con cura alla formazione dei giovani all’amore puro e al dono gratuito e generoso di sé stessi, ha investito energie e fantasia nella cura della preparazione al sacramento del Matrimonio, come momento di grazia, in cui gli sposi presentandosi a Dio si accolgono l’un l’altro come dono prezioso e sacro di Dio: ‘io ti accolgo come mia sposa…io ti accolgo come mio sposo’.

Era convinto che la vita cristiana è comunitaria. Era convinto della necessità di un ambiente per le famiglie, e per i loro figli. Ha acceso nel cuore di tanti giovani l’entusiasmo per la vita delle prime comunità cristiane, che stavano insieme attorno a un centro, e questo centro era Gesù risorto presente nell’Eucaristia.

Ci ha educati a mettere al centro del nostro stare insieme il Signore.

Forse oggi alla famiglia non basta avere un aiuto esterno o un esperto nei momenti di crisi: c’è piuttosto bisogno di una rete, di un ambiente in cui respirare l’ossigeno della carità, perché la famiglia sola è insidiata da tutte le parti, immersa in una cultura di individualismo, in pericolo. Manca spesso l’ossigeno della carità.

Stare insieme attorno a Cristo. Poniamo al centro delle nostre giornate Gesù. Veniamo spesso all’Eucarestia, cerchiamo la S. Messa: custodiamo nell’adorazione settimanale quella fiamma di amore che il Signore accende in noi ogni volta che lo riceviamo nella Comunione eucaristica; partecipiamo con gioia all’Eucarestia domenicale insieme a tutta la comunità.

Coltiviamo quell’amicizia, anche tra famiglie, che mettendo al centro Cristo ci porta ad esser una cosa sola; acquisiamo il respiro della Chiesa e nella Chiesa, famiglia di famiglie, riconosciamo lo spazio da cui partire per evangelizzare il mondo, quello spazio di carità che è insieme fuoco che accende alla missione e luce attraente per ogni uomo.

Condividi: