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Ss. Pietro e Paolo: amicizia, fede, fuochi d’artificio e buon cibo

Festa patronale parrocchia ss. Pietro e Paolo

Il 29 giugno la Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo affidata alla Comunità Sacerdotale Familiaris Consortio ha festeggiato i suoi patroni con una tre-giorni di eventi. Una festa capace di combinare cultura e ilarità, fede e buona cucina. Non dobbiamo vedere contrapposti questi aspetti della vita, perché l’esperienza di Gesù li unisce. Uno di questi collanti, forse il più formidabile, cioè che dà forma all’umana esistenza, è l’amicizia. L’amicizia è stato il filo conduttore delle giornate e il parroco don Paolo Ferrari aggiungeva: «L’amicizia è la nostra casa. L’amicizia è il modo con cui vogliamo essere Chiesa qui alla Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo».

L’amicizia è stato il filo conduttore delle giornate e il parroco don Paolo Ferrari aggiungeva: «L’amicizia è la nostra casa. L’amicizia è il modo con cui vogliamo essere Chiesa qui alla Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo».

Durante la mattina si è disputata l’ormai tradizionale Maratona dei Santi nelle vie della parrocchia, mentre nei locali dell’oratorio si teneva la Oresleague: la competizione tra gli oratori estivi della zona. Cresce la consapevolezza di fare rete e aiutarsi reciprocamente. Ad esempio, i ragazzi del Movimento Giovani di Roma hanno invitato alcuni di Reggio a vivere due settimane di oratorio. Incontri che lasciano il segno. Chiacchierando la sera con Giacomo, uno di loro, si era “fatta una certa” e dice: «Scusa, ma proprio devo andare. Vado a pregare compieta come facevo ogni sera con Lucas e gli altri».

La sera un gentile ponentino rifrescava il sagrato dove sono stati premiati i vincitori del Concorso letterario: gli oltre 500 iscritti hanno composto versi e riflessioni sull’amicizia. Poi la cena è stata allietata dalle voci e dalle note di ragazzi e ragazze che partecipano ai tanti corsi di musica (e non solo) organizzati dall’associazione della parrocchia.

Ospite straordinario è stato il card. José Tolentino de Mendonça, poeta teologo, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. La Messa ha visto riunirsi la comunità composta da persone di ogni età. Ad animarla il coro diretto da don Tommaso Catellani e concelebrata, tra gli altri, da don Pietro Adani, responsabile della Comunità Sacerdotale Familiaris Consortio. Nell’omelia il cardinale ha spronato ad essere santi piano piano: una nuova generazione di credenti che alla domanda “ma voi chi dite che io sia” risponde “tu sei il Cristo” (Mt 16,13-19)… e che pur conscia delle proprie debolezze non si stanca di camminare piano piano!

Nell’omelia il cardinale ha spronato ad essere santi piano piano: una nuova generazione di credenti che alla domanda “ma voi chi dite che io sia” risponde “tu sei il Cristo” (Mt 16,13-19)… e che pur conscia delle proprie debolezze non si stanca di camminare piano piano!

Il cardinale ha cenato insieme alle famiglie e poi ha conversato Stefania Trapani, giornalista professionista, sul tema dell’amicizia. Ha da subito catturato i presenti con la sua semplicità profonda: «Chi è l’amico? L’amico è un fratello che ho scelto!» Tutte le stagioni sono stagioni buone per l’amicizia se rimaniamo col cuore aperto, perché «noi abbiamo bisogno di pane, ma anche di rose. Così è l’amicizia». La domanda più bella è stata quella di Greta, che chiedeva come possiamo credere in Dio, se non lo vediamo. La risposta? Il racconto breve “Cattedrale” dello statunitense Raymond Carver.

Tutte le stagioni sono stagioni buone per l’amicizia se rimaniamo col cuore aperto, perché «noi abbiamo bisogno di pane, ma anche di rose.

Una festa patronale col botto, anzi coi botti, che don Antonio Marini e i suoi amici hanno allestito, chiudendo una memorabile serata.

don Matteo Tolomelli

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