Omelia II Domenica del tempo ordinario – ANNO C, don Pietro Margini

Omelia II Domenica del tempo ordinario. Accompagnati  dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.

Is 62.1-5; I Cor 12,4-11; Gv 2,1-12.

Nella sua vita pubblica Gesù domanda la fede e la fede compie miracoli. Sempre, domanda la stessa cosa, a ognuno di noi chiede la stessa cosa per fare lo stesso miracolo. Abbiamo bisogno di fede, di grande fede. Abbiamo bisogno di vedere negli occhi della fede le azioni di Gesù, di ascoltare nella fede le sue parole. La fede è più necessaria per noi dell’aria che respiriamo. La fede è il principio di tutta la vitalità spirituale, di tutte le ascensioni, di tutte le gioie spirituali.

Abbiamo bisogno di imprimerci tanto nella mente queste cose da non desiderare altro, da non volere altro, se non una grande fede.

“Dammi la fede, Signore, e mi basta, perché quando avrò la fede avrò l’amore e nella fede e nell’amore sta tutta la vita spirituale”.

Impegniamoci questa sera in questa meditazione della fede perché troppi cristiani restano con una fede languida, una fede povera, una fede misera che non dà loro respiro, che non dà loro energia, che non dà loro slancio e potere.

Abbiamo bisogno di aumentare la fede e la fede noi la aumentiamo nella grazia dello Spirito Santo, essendo docili allo Spirito Santo, ascoltando le sue parole e essendo docili alle sue mozioni. Abbiamo bisogno di ascoltare lo Spirito e di ripetergli la nostra decisa adesione.

“Credo, Signore, accresci la mia fede. Credo, Signore, fa’ che la mia fede da trascurabile e da povera qual è diventi forte, decisa, diventi una fede maiuscola che sappia resistere a tutte le insidie, soprattutto alle insidie che ci circondano, le insidie di un mondo incredulo, di un mondo edonistico, di un mondo che vuole godere della materia e non vuole vedere null’altro”.

Ecco, da queste insidie, un forte slancio, un forte vigore venga dal miracolo di Cana: il Signore se vede in noi la fede cambierà anche la nostra acqua in vino. Ci cambierà, ci trasformerà, ci renderà veri suoi testimoni. Ed è per questa testimonianza che noi dobbiamo veramente impegnarci e lavorare e porre tutta la nostra generosità. Trasformarci da acqua in vino per essere il vino del Nuovo Testamento cioè il vino della generosità e della risurrezione, il vino dell’amore e della vera gioia.

Lasciamoci trasformare e la grazia del Signore compirà veramente un miracolo nell’anima nostra: farà che anche noi partecipiamo misticamente alle nozze di Cana con l’intercessione e con l’aiuto della beata Vergine Maria.

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