Omelia Immacolata Concezione. Accompagnati dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.
(Gen 3, 9-15. 20; Ef 1, 3-6. 11-12; Lc 1, 26-38)
Un inno di gioia, anche un inno di gloria circonda in questo momento la santa Chiesa di Dio che esulta nella festa della Beata Vergine. Esulta perché una donna, una povera donna, un’umile donna è stata così privilegiata dal Signore da divenire la prima di tutte le creature: la Signora, la Regina. La Chiesa ricorda oggi questa predilezione meravigliosa, questa scelta dell’umile, questa scelta del povero, questa scelta di colui che ha posto in Dio unicamente la sua ricchezza e la sua speranza.
Noi, prima di tutto, vogliamo con tanta gioia salutare la Beata Vergine, noi la salutiamo e l’invochiamo, noi esultiamo in Lei, per Lei, con Lei.
Avete scelto, cari sposi, questo giorno per il vostro matrimonio non senza un profondo significato. Avete voluto mettere la vostra gioia nella gioia di Maria, avete voluto mettere il vostro amore nell’amore più grande che il Signore ha acceso in questo mondo. Avete voluto celebrare il vostro matrimonio nella grandiosità della Liturgia per unirvi così al trionfo della Madonna.
Ebbene, noi ci congratuliamo per questa vostra scelta e ci uniamo a voi nella preghiera: una preghiera fervida, una preghiera grande, una preghiera intima. Ci uniamo a voi perché incominciare una vita di famiglia è incominciare una missione, un dovere, una responsabilità. Noi lo sappiamo: la vita presenta molte difficoltà, la vita rappresenta una realtà quotidiana che si presenta dura e forte. Noi ci uniamo a voi nella preghiera per invocare dal Signore, nell’intercessione della Beata Vergine, molto aiuto perché l’uomo non deve restare solo. E’ troppo grave la vita per restare solo: ha bisogno della luce della fede e della protezione dell’Altissimo.
Noi preghiamo con voi, noi preghiamo per voi e noi vi porgiamo il nostro augurio: l’augurio che è dettato dalla stessa pagina che voi avete letto. Noi vi auguriamo di essere “benedetti da Dio Padre nostro con ogni benedizione spirituale” (cfr. Ef 1, 3). Noi vi auguriamo di realizzare quella completezza di vita alla quale il Signore ci ha chiamati. Noi vi auguriamo particolarmente di volervi molto bene, perché l’amore tra i due è la potenza più grande.
Amatevi e se il giorno del matrimonio rappresenta un traguardo, rappresenta ancora un punto di partenza. Per il vostro amore rappresenti una grande cosa: vogliatevi bene in Dio e secondo Dio, nell’amore vicendevole realizzate la vostra vera vocazione. Nel vostro amore vicendevole realizzate la pazienza di ogni giorno, la serenità nelle contraddizioni, realizzate la forza che vi sarà necessaria per allevare i vostri figli. Amatevi come il Signore ci ha insegnato ad amarci, amatevi nonostante tutte le difficoltà che possiate incontrare.
Amatevi, comprendetevi, sostenetevi.
“Dio ci ha scelti in Cristo prima della creazione del mondo, perché noi fossimo ricchi di carità” (ib. 4). Un cristiano che non è ricco di bontà è già fallito: un cristiano deve essere molto buono e nella famiglia, nella cerchia dei suoi amici, nell’ambito della Parrocchia, deve sentire come la carità si esplica, come si afferma, come si dilata.
Vogliate bene a tutti perché tutti siamo creature e figli di Dio; vogliate bene a tutti e realizzate nella vostra vita quotidiana quella preghiera fervida, quell’incontro continuo col Signore, quella gioia di vivere insieme che rappresenta una grande conquista.
Realizzate nella castità della vostra famiglia la vostra responsabilità di ogni giorno, la vostra responsabilità che si presenterà sempre uguale ma sempre nuova. Ecco ciò che noi vi auguriamo: vi auguriamo quella serenità e quella forza per cui diventate veramente responsabili, diventate veramente forti nell’adempimento di ogni missione, di ogni chiamata, di ogni grazia.
Ecco, la Vergine Santa prenda il giuramento del vostro amore e lo custodisca fino in fondo, in tutto, magnificamente.